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“Non è il momento di fare campanilismi”. Così Paolo Timpanaro (PD) risponde al sindaco di Leonforte in merito al problema dell’ospedale

Apprendiamo, in queste ore, le dichiarazioni a mezzo stampa del Sindaco di Leonforte il quale definirebbe una “scelta scellerata” il trasferimento, presso l’ospedale di Leonforte, di alcuni pazienti in via di guarigione affetti da COVID 19, riservando azioni ben più forti che scongiurino tale evenienza. Riteniamo tali dichiarazioni assolutamente irriguardose nei confronti di chi quotidianamente presta la propria opera con spirito di servizio ed altresì a rischio della vita. Le cronache locali sono infarcite di notizie infauste che evidenziano come il personale sanitario risulti esposto a rischi gravissimi nella gestione di questa emergenza. Certamente nessuna struttura siciliana poteva trovarsi prioritariamente attrezzata a gestire flussi sanitari qualitativi e quantitativi di tale portata, ma solo la professionalità, l’abnegazione, lo spirito di sacrificio, l’impegno di medici, infermieri, e di tutto il personale sanitario ha scongiurato tragedie di elevata portata. Riteniamo che questo non sia il momento di fare campanilismo ma al contrario sia il momento di fare quadrato cercando di gestire il problema facendo ognuno la nostra parte. L’Umberto I ha fatto la sua parte, trasferendo reparti di eccellenza presso altre strutture della provincia, tutelando e garantendo la pubblica incolumità, quando magari sarebbe stato più utile creare strutture di accoglienza dei pazienti
affetti da Coronavirus presso gli ospedali della provincia di fatto più decentrati, medici ed infermieri sono costretti a lavorare per ore ed ore con addosso camici isolanti e mascherine che generano fastidi e lesioni, senza considerare la continua esposizione ad agenti sterilizzanti ed immunizzanti. Se non l’ennesima dimostrazione di senso di responsabilità e professionalità, cosa ? Ci vuole coraggio per fare certe affermazioni !! Auspichiamo, quindi, che con lo stesso coraggio, il primo cittadino leonfortese si attivi a stretto giro di posta affinchè fornisca il proprio contributo in termini strutturali, gestionali e logistici, altresì riflettendo sul fatto che se trasferiamo i soggetti convalescenti liberiamo posti per soggetti in condizioni critiche, i quali necessitano di cure e macchinari che nel nostro sistema sanitario non risultano illimitati.

Paolo Timpanaro

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