Attualità

M5S: Bike sharing, i miracoli delle elezioni amministrative 

“Solo l’approssimarsi delle elezioni amministrative poteva riuscire a fare il miracolo del bike sharing nella nostra città”, lo affermano i due consiglieri del Movimento 5 Stelle, Cinzia Amato e Davide Solfato che aggiungono: ”Non possiamo non sottolineare che il cambio di marcia dell’Amministrazione su questo tema, per non dire del cambiamento culturale che ne sta alla base, arrivi solo ora a ridosso delle elezioni”.
“Da cinque anni, infatti – precisa la Amato – chiedo all’assessore Scillia, in IV Commissione, di attivare immediatamente il servizio di bike sharing, evitando di buttare alle ortiche più di 400mila euro di biciclette a pedalata assistita, acquistate dalla precende amministrazione e lasciate per anni a marcire in un deposito. Tuttavia, tanto l’assessore quanto i consiglieri di maggioranza, affermavano che a Enna il bike sharing non si sarebbe potuto realizzare, che era pericoloso perché le strade non sono sicure, che il progetto non sarebbe partito perché i bandi andavano deserti, che non si poteva pensare ad una gestione in house per mancanza di dotazione organica”.
“Per mettere definitivamente a tacere le mie continue richieste di attivare questo servizio, corredate da una proposta progettuale di pista ciclabile con relativo bando per il finanziamento a fondo perduto” dice ancora la consigliera dei 5 Stelle, “l’assessore si è addirittura giocato la carta della scelta politica, affermando che il servizio di bike sharing non rientrava tra le sue priorità e ponendo uno stop definitivo alla questione”.
“Non sfugge – prosegue Solfato – che questo radicale cambio di rotta arrivi a due mesi dalle elezioni, tra l’altro con l’affidamento della gestione alla stessa società che dallo scorso anno gestisce il car sharing, a dimostrazione che se la forma mentis fosse stata quella, sarebbero stati trattati già a suo tempo con la società entrambi i servizi, operando con una visione e progettualità a medio e lungo termine”.
“Quanto ricordato – concludono i due portavoce – non esclude la nostra soddisfazione per il risultato raggiunto, ma non è possibile farlo passare come la volontà dell’amministrazione uscente di sostenere la mobilità sostenibile, perché Il cambiamento culturale verso la mobilità sostenibile si attua all’indomani delle elezioni e non a mandato scaduto, coma mera propaganda elettorale”.
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