Attualità

Il CPIA CL-EN in perfetta sintonia con la didattica a distanza, anche nelle sedi carcerarie

Presente anche nella trasmissione Rai Scuola “La Scuola in Tivù – Istruzione degli adulti”.

Il 25 maggio, su Rai Scuola, una video-lezione del professore ennese Michele Longo.

Di necessità virtù è un detto antico ma che rimane sempre attuale in molteplici situazioni e quella della didattica a distanza, divenuta necessaria a fronte dell’emergenza coronavirus, è una di quelle. Il Centro Provinciale di Istruzione per Adulti Caltanissetta – Enna (C.P.I.A.) ha saputo fronteggiare, sin dai primissimi momenti, questa situazione attivando, da subito, quanto necessario per garantire agli alunni le lezioni (piattaforme digitali, sito web istituzionale, sito web dedicato, padlet, ecc.).
Come è noto, la didattica del CPIA si articola su diversi percorsi: dall’alfabetizzazione in lingua italiana per gli studenti stranieri, al percorso per il conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione (ex licenza media), oltre al percorso connesso all’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Le lezioni si tengono sia per gli studenti dei diversi territori che per quelli delle sedi carcerarie. Per quanto riguarda il territorio le lezioni sono partite immediatamente (già dal 9 marzo), per le sedi carcerarie è stato necessario attendere l’11 maggio. Questo risultato è stato possibile grazie al DL n. 6/2020, alle Direttive n. 1 e 2/2020 Ministero per la Pubblica Amministrazione e AI DDPPCCMM 8 e 9 marzo 2020.

“Per ogni docente – afferma il dirigente scolastico del C.P.I.A CL-EN, prof. Giovanni Bevilacqua – fare lezione è necessario, anche per mantenere un contatto diretto con i propri alunni. La didattica a distanza consente, con tutti i limiti del caso, tutto questo e permette di mantenere viva la relazione educativa docente-alunno. Se per le classi sul territorio siamo stati in grado di partire immediatamente, per il carcere è stato grazie al diretto impegno, alla disponibilità ed alla collaborazione dei direttori e dei funzionari del trattamento delle sedi carcerarie, che hanno fatto di tutto per non interrompere i percorsi didattici in corso, in modo che anche gli alunni del carcere possano ottenere l’attestato di lingua italiana di livello A2 e il titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione (ex licenza media). Il tutto è stato accompagnato da una ricognizione dei dispositivi elettronici da dare agli studenti in comodato d’uso per consentire lo studio autonomo e la redazione dell’elaborato previsto per la conclusione del percorso di scuola secondaria di primo grado. Va detto che tutto il personale ha collaborato alla buona riuscita delle attività anche mediante la frequenza di percorsi formativi erogati dal docente animatore digitale il quale ha chiarito i molti dubbi sull’uso dei diversi software applicativi e delle piattaforme on line utili per la didattica a distanza.”.

Ma da lunedì 25 maggio un’ulteriore novità riguarda i C.P.I.A. infatti, grazie alla collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione, la Rete Nazionale dei Centri Regionali di Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo e la rete Ridap, sul canale Rai Scuola (146) ha preso il via un percorso didattico articolato in 30 puntate destinate ai quasi 230 mila studenti iscritti nei C.P.I.A. di tutta Italia. A tenere le video-lezioni per gli adulti saranno i docenti dei 130 CPIA presenti in tutta Italia (https://www.facebook.com/100924280069563/posts/1476809749147669/?sfnsn=scwspwa&extid=tLP7wKvp8rebnXHh&d=w&vh=e).
“La prima lezione mandata in onda – sottolinea il dirigente scolastico Bevilacqua – è stata tenuta da un nostro docente del CPIA di Enna, il professore di Italiano Michele Longo che ha tenuto un interessante lezione sul tema della comunicazione e dell’oralità. È importante – conclude il DS G. Bevilacqua – che a tenere le lezioni siano gli stessi docenti dei C.P.I.A. perché sono proprio loro a conoscere bene i propri studenti e, soprattutto, le loro esigenze in quanto studenti adulti dei quali va valorizzata ogni esperienza che abbia consentito loro di acquisire competenze previste dai percorsi di studio e riconosciuta come credito formativo nell’ambito della personalizzazione del percorso di studio sancito dal patto formativo individuale. Ritengo che tale esperienza possa essere utile, non solo per mantenere un contatto tra scuola e studenti adulti, ma anche per offrire un’ulteriore opportunità di apprendimento agli studenti e realizzare un’esperienza didattica che, debitamente perfezionata, pur non potendo prendere il posto dell’insostituibile relazione in presenza, potrà certamente accompagnarla, svolgendo un suolo di supporto agli apprendimenti e, ove necessario, di integrazione delle attività in presenza”.

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