Cronaca

Gela. La vicenda del catechista era già emersa in un altro processo

I chiarimenti della diocesi

C’è un file rouge che lega la vicenda del catechista di Gela, per il quale la Procura gelese ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di atti sessuali con minorenne, e quella di un appartenente alle Forze dell’Ordine di Gela, accusato di violenza sessuale su minori e di accesso abusivo al sistema informatico. Nel corso di un udienza pubblica, che si è celebrata al Tribunale di Gela, lo scorso maggio, è emerso che, tra i soggetti controllati in maniera abusiva dall’appartenente alle Forze dell’Ordine vi era anche un catechista “che era solito portarsi i ministranti a casa”, così riferisce il testimone in aula, facendo riferimento a comportamenti a sfondo sessuale. L’appartenente alle Forze dell’Ordine è fortemente legato agli ambienti della Diocesi armerina tanto che, in diverse occasioni, lo stesso vescovo Gisana viene ritratto in compagnia del militare e del catechista . E’ di oggi la nota dell’ufficio stampa della Diocesi armerina secondo la quale Gisana non avrebbe mai incontrato la vittima, come invece scritto ieri, e avrebbe appreso dai giornali della richiesta di rinvio a giudizio del catechista. Ma mentre gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sulla vicenda, il comunicato stampa della Diocesi, svela particolari come “Il vice parroco sentito come testimone in aula” , circostanza improbabile dato che dato che siamo ancora ad una fase di richiesta di rinvio a giudizio. Il giovane gelese ha raccontato agli inquirenti di avere subito abusi dall’età di 12 anni fino ai 18 anni da questo catechista, molto attivo in Chiesa Madre a Gela, dove pare sarebbero avvenuti i fatti. Dopo una denuncia alla Squadra Mobile di Caltanissetta, le indagini sembrerebbero confermare lo stesso modus operandi diffuso in tanti casi simili a questo, chat a sfondo sessuale e linguaggio spinto. Dunque se Enna piange Gela non ride. Secondo indiscrezioni, dopo l’arresto di un altro sacerdote gelese, accusato di truffa e circonvenzione di incapace, gli occhi degli inquirenti, questa volta i carabinieri, sono puntati sui computer sequestrati che potrebbero raccontare cose molto interessanti. E di qualche giorno fa la notizia che i vertici della parrocchia di Maria Santissima delle Grazie di Gela, il parroco Roberto Cuvato e il suo vice fra Emanuele Artale sono stati trasferiti ad altra sede dopo che un altro frate, Luca Bonomo è stato indagato dalla Procura gelese perche avrebbe condiviso video a sfondo sessuali A Gela, dove intanto si è aperto il “toto nome” sull’identità dell’uomo, il catechista sarebbe stato allontanato dalla chiesa Madre , secondo quanto si apprende nella nota della Diocesi diffusa oggi, subito dopo avere avuto notizia della denuncia della giovane vittima, denuncia che, in realtà viene resa nota dalla Squadra Mobile di Caltanissetta solo ieri. Solo nel 2020 dopo le reiterate richieste del ragazzo abusato. “Speravo – dice il giovane ora ventenne- che quello che era successo a me non accadesse ad altri ragazzi perchè questo catechista era solito palpeggiare nelle parti intime giovani dai 14 ai 19 anni”.

Pierelisa Rizzo

 

 

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