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FIUMI DI PAROLE

Fiumi, ma non reali. A fluire sono soltanto parole, e per di più  a carattere torrentizio. Il lago di Pergusa è agonizzante, Sta morendo nell’indifferenza generale. Non si profila nulla di concreto  per salvarlo, per ridargli vita, per ridare dignità al mito di Demetra e Kore. Per non essere costretti a rimodulare  la storia e a ridisegnare la geografia dei luoghi. Non si può  confidare su Giove pluvio fino a quando  i canaloni intasati non potranno convogliare l’acqua piovana nel bacino lacustre. Non si eliminano gli eucalipti  che  continuano a  sottrarre acqua, anche se si è tutti d’accordo, perché…boh.  Non si permette che le acque bianche del villaggio  seguano il loro corso naturale verso il  lago perché sono state indirizzate verso l’impianto di depurazione. Non si dà concretezza all’apporto esterno dall’Ancipa presumibilmente perché ha un costo. Chi dovrebbe fare tutto questo?  Di chi la competenza, diretta e indiretta? Non può che essere di  tutti quelli che gestiscono il territorio, di quelli che prendono a cuore la sorte  dei suoi luoghi simbolo. Ex Provincia,  Comune, associazioni ambientalistiche.  Come per il mito moderno della tela di Penelope della  panoramica dobbiamo attenderci  una convocazione speciale allargata del consiglio comunale solo quando il disastro sarà totale?

Mario Rizzo

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