Attualità

Commissione speciale sui concorsi

Un percorso a ostacoli. Ecco cosa è stato il difficile lavoro della Commissione Speciale sui Concorsi. Sin dal primo momento in cui viene proposta dal consigliere Davide Solfato e portata in aula il 12 novembre 2019, iniziano a registrarsi azioni politiche contrarie da parte dell’Amministrazione, sia nei tavoli istituzionali come la Conferenza dei Capigruppo dove provano a scoraggiarne la costituzione, sia con un tam tam mediatico sui social, imputando ai
consiglieri di opposizione, un’azione pretestuosa.

Un atteggiamento che contraddice invece il voto in aula, dove i consiglieri di maggioranza si rivelano “campioni di coerenza” votando
favorevolmente l’istituzione della Commissione (con l’eccezione della Lega e del Consigliere Gloria) salvo poi disertarne quasi tutte le sedute. La richiesta di istituire una Commissione Speciale sui Concorsi nasce dall’esigenza manifestata di fare chiarezza sulle procedure concorsuali, allorquando ci si rende conto che l’azione
amministrativa della Giunta Comunale procede senza alcun confronto con il Consiglio Comunale.

Se è vero che i Bandi di Concorso, il Piano Triennale del Fabbisogno del Personale, il Regolamento dell’Organizzazione Interna e dei Servizi, sono atti amministrativi di competenza della Giunta Comunale, è altrettanto vero che il ruolo di Consigliere Comunale impone l’azione di controllo sull’operato dell’Amministrazione, a maggior ragione per i Consiglieri di opposizione. E quando prendiamo atto che non è stato fatto alcun passaggio istituzionale con
la 1ª Commissione Consiliare che si occupa di personale, di concorsi, di regolamenti e statuto; non è stata adottata alcuna azione partecipativa con le forze politiche di opposizione; non è
stata fatta (eccetto l’obbligatoria pubblicazione all’Albo) adeguata azione informativa nei confronti della cittadinanza (come diversamente diversi esponenti ci hanno abituato sui social
anche solo al piantare un albero) volta a incoraggiare i giovani a partecipare; non è stata data alcuna informazione circa la necessità di cambiare per ben sette volte il Piano dei Fabbisogni e
per ben undici volte il Regolamento dei Servizi nel giro di alcuni mesi; solo a quel punto abbiamo deciso di intraprendere un’azione politica incisiva e forte, chiedendo l’Istituzione della Commissione Speciale, perché il Consiglio tutto, fosse messo a conoscenza dell’iter adottato dalla Giunta.

In Consiglio abbiamo esposto il risultato dei lavori di Commissione, che più che una relazione è una triste esposizione dell’impossibilità a lavorare, un’elencazione di episodi caratterizzati da tanti dubbi e atti amministrativi inspiegabili. La nostra azione pertanto, di lasciare l’Aula
immediatamente dopo l’esposizione, pur ritenendola in conflitto col “galateo politico” e consapevoli dell’illogicità del gesto, è stata conseguenziale: l’unico modo per porre una pietra tombale sulla vicenda ed evitare anche il paradosso di un dibattito che sarebbe stato un inutile e ipocrita riflesso del “nulla”, tristemente vissuto prima.
Non possiamo però non esprimere il nostro biasimo per alcuni esponenti della maggioranza e della Giunta, nel loro goffo tentativo, per altro mal riuscito, di “girare la frittata”, poiché provano ad additare l’opposizione accusandola di atteggiamento incoerente per l’abbandono dell’Aula Consiliare, quando invece dovrebbero spiegare alla città il perché di tante azioni ostative: perché non hanno indicato il vicepresidente della Commissione (che da regolamento
spetta alla maggioranza); perché su nove sedute di Commissione le forze di maggioranza consiliare non hanno mai partecipato se non ogni tanto con la sporadica presenza di uno/due
consiglieri; perché non è stato dato alcun supporto dagli uffici costringendo i membri stessi della Commissione a verbalizzare diverse sedute o, diverse volte, persino ad aprire i locali;
perché non sono state consegnate tutte le carte e gli Atti richiesti…
Perché?

Ancora ce lo chiediamo. Così come ci chiediamo il perché dell’inopportuno tentativo di spostare l’asse del ragionamento sulla dignità dei concorrenti/vincitori, quando invece lo scontro è improntato sul procedimento amministrativo e, quindi, tutto politico. I cittadini sappiano infine che la Commissione non solo NON GRAVA sulle casse comunali perché per i componenti non è previsto alcun gettone di presenza, ma anche le riunioni stesse sono state convocate spesso in orari pomeridiani proprio per non incorrere ad alcun rimborso
ai datori di lavoro. Per questi motivi abbiamo esposto agli Organi competenti le suddette questioni:

alla Procura Regionale della Corte dei Conti della Sicilia, perché possa la stessa decidere di approfondire la bontà dei procedimenti concorsuali e riscontrare eventuali danni all’erario;
alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, perché possa verificare se ci sono estremi di reato nei procedimenti concorsuali e nei ritardi da parte dei vertici comunali nei
confronti della Commissione Speciale;
A S.E. il Prefetto di Enna, affinché possa verificare se la condotta della Segreteria Generale del Comune, che dovrebbe svolgere compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti di tutti gli organi dell’ente in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo Statuto e ai regolamenti, sia stata lesiva nei confronti della Commissione Speciale, organo consiliare istituito ai sensi dello Statuto
Comunale;
All’Assessorato agli Enti locali della Regione Siciliana, al fine di verificare possibili irregolarità nei procedimenti concorsuali e nella condotta ostruzionistica tenuta nei confronti della Commissione Speciale.

Firmato i consiglieri di opposizione, membri della Commissione Speciale sui Concorsi:
Davide Solfato – M5S
Cesare Fussone – Civ.Es.
Tiziana Arena – Partito Democratico
Gaetana Palermo – Gruppo Misto

Mostra altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
error: Contenuto Protetto!
Close
Close