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Zona rossa e centri estetici, confermata la posizione di Confartigianato Imprese: no alla chiusura

Confermata la posizione di Confartigianato a sostegno delle imprese del settore estetica. Con sentenza n.1862/2021 il Tar del Lazio ha equiparato i centri estetici agli acconciatori e ne eliminato l’obbligo di chiusura in zona rossa.


Il Tar Capitolino ha accolto, quindi, una posizione sostenuta e rimarcata da tempo dalla Confederazione che in svariate occasioni si era espressa sull’illogica discriminazione tra acconciatori e centri estetici. Un ulteriore passo in avanti che si inserisce nell’ambito delle quotidiane e strenue lotte di Confartigianato a tutela delle Piccole e Medie Imprese, soprattutto in questo delicato frangente.


Una sentenza, la numero 1862/2021 che seppur non valevole per l’intero territorio nazionale, contiene dei principi di carattere generali destinati a divenire un rilevante precedente.  Proprio per tale ragione è stato chiesto al Governo di tenerne conto in sede di emanazione di eventuali provvedimenti successivi al 5 marzo prossimo, data di scadenza del DPCM attualmente in vigore.


Sul punto si è espressa la Presidente provinciale di Confartigianato Imprese Enna della Categoria  Estetisti – Maria di Venti: “Sin da principio la Confartigianato ha ribadito l’incomprensibile discriminazione tra centri estetici ed acconciatori in zona rossa, più volte sottolineando l’illogica disparità di trattamento. I centri estetici sono attività in cui viene garantita la sicurezza dell’utenza ed osservata ogni norma di prevenzione. Titolari e collaboratori, svolgono con puntualità e precisione il proprio lavoro per tutelare i clienti e sè stessi. Un organo giudicante, ora, ha confermato la validità delle nostre argomentazioni e di questo ne siamo ben lieti”.

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