Cronaca

La Polizia di Stato arresta il venditore e l’acquirente di un revolver illegalmente detenuto

Gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Enna e del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina hanno tratto in arresto due persone – P.D. di Barrafranca di anni 50 e P.G. di origine ennese di anni 75 – per ricettazione, detenzione e porto di arma clandestina e possesso di banconote false.
Nel pomeriggio di martedì 3 marzo 2020, gli investigatori hanno effettuato un servizio di controllo alla stazione degli autobus in partenza dalla provincia ennese. I poliziotti, riconoscevano il pluripregiudicato barrese e, fingendosi passeggeri, decidevano di seguirlo a bordo dello stesso autobus diretto a Catania. L’uomo non si accorgeva del pedinamento; appena sceso dal pullman, si avvicinava a un’altra persona che gli consegnava una busta. Gli Agenti, a quel punto, intervenivano immediatamente al fine di verificarne il contenuto, trovando all’interno un revolver e delle munizioni.
Nessuno dei due soggetti giustificava lo scambio e il possesso illegale dell’arma, anzi negavano decisamente l’evidenza e cosa ci fosse dentro l’involucro. Tale atteggiamento, però, confermava la piena responsabilità di entrambi, stante che non sapevano di essere stati costantemente seguiti e monitorati in ogni momento dagli inquirenti.
Dopo le formalità di rito, gli Agenti della Squadra Mobile di Enna e del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, con il supporto della Squadra Mobile di Catania, dichiaravano in stato di arresto i due soggetti per ricettazione, detenzione e porto di arma clandestina completa di relativo munizionamento. Nel corso della relativa perquisizione, i due venivano trovati in possesso di banconote false, tutte con lo stesso numero seriale.
Al termine delle verifiche effettuate dalla Polizia Scientifica sull’identità degli arrestati e sulla caratteristica dell’arma, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria etnea, i due uomini venivano associati presso la Casa Circondariale di piazza Lanza di Catania.
La Polizia di Stato ennese, grazie al continuo e costante controllo del territorio e alla conoscenza dei pregiudicati, ha assicurato alla giustizia due pericolosi criminali, scongiurando altri fatti di reato potenzialmente più gravi, considerata la compra-vendita di un’arma dalle spiccate potenzialità offensive.
Sono in corso verifiche per acclarare la provenienza dell’arma e sui motivi della cessione, oltre che per appurare ulteriori responsabilità penali da parte di terzi.

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