Attualità

INGIUSTIZIA LEGALE

C’ è una strada da ripristinare. Bene, tra una settimana inizieranno i lavori. C’è un muro  crollato. Se ne prende atto. Sarà rialzato  entro  venti  giorni. C’è il progetto  del nuovo  spazio verde. Sarà realizzato  entro  tre mesi.  Una visione utopica? Si, è così. Perché la realtà è ben  altra cosa. “ Si farà. Siamo  pronti, ma… L’iter burocratico  ha i suoi tempi. Si attende l’autorizzazione ora di  questo  ora di  quello”.                                                                                                                                                Una visione utopica non è realistica, non è tollerabile però  doverne avere una distopica.   Ma  un  sindaco, quello   di  Polizzi  generosa, ha provato  ad invertire l’andazzo. Ha chiesto, ha sollecitato, ha pressato  per il ripristino  di  una strada di  importanza vitale. Quella che collega il suo paese a Piano battaglia, la stazione turistica che è  il tesoro  di questo centro madonita. Che pure è  bello di suo, ma, senza la sua stazione sciistica fruibile, è rimasto a lungo fuori  dai  grandi flussi, tranne quando  ha sfruttato  un altro  esempio di  distopia. Il crollo di  un pilone  a Tremonzelli. Con l’autostrada mozzata inizialmente bisognava arrampicarsi  fin lì per proseguire il viaggio all’interno dell’isola. L’appello accorato  di  Polizzi  per il ripristino  della strada per Piano battaglia si è prolungato per tredici  anni. Allora il sindaco, Giuseppe Lo Verde, dopo aver sbattuto  contro  il  muro  di gomma della burocrazia, esasperato, è ricorso  al fai  da te. Ha chiesto  l’aiuto  di  imprenditori locali. Li ha convinti a dare un grande  apporto  al paese. Al loro paese. Risultato: strada ripristinata, dopo  venti  giorni,  senza un euro  di  spesa. E no, così non va. L’ex provincia, ferita nell’orgoglio, come per un senso  di lesa maestà, è tornata ad essere ente provincia e ha presentato una denunzia, per giunta, forse per un briciolo di pudore, contro ignoti. Pericolo e rischio  frane non sarebbero  stati  eliminati da questi interventi. Insomma i lavori sarebbero stati fatti male. Se ne desume che  prima o poi  l’ente pubblico li avrebbe fatti a regola d’arte. Ma quando? Tutto  questo  è legale? Si. Giusto? No.

Mario Rizzo

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