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Il cuoco dell’Alcyon: “ un buonissimo libro di Montalbano”

 Il cuoco dell’ Alcyon ( Sellerio editore Palermo, 2019) di Andrea Camilleri è il nuovo riuscitissimo romanzo avente come protagonista il commissario Salvo Montalbano. Questo giugno 2019, per ammissione dello stesso autore,  ci regala “ un buonissimo libro di Montalbano”.  Camilleri nelle note ci tiene a spiegare che il romanzo ha avuto una genesi particolare, nasce infatti “ non come romanzo ma come soggetto per un film italo-americano” e dunque “risente, forse nel bene, forse nel male, della sua origine non letteraria”.  Un giallo d’azione e insieme una spy story, una narrazione ibrida dunque,  che dona momenti febbrili di lettura in un altro Gioco degli specchi creato ad arte dal maestro. Solo che stavolta Montalbano finirà per non ritrovarsi più nel riflesso che lo specchio gli rimanda indietro e, in una splendida pagina conclusiva dal sapore metaletterario, il protagonista decide di non riconoscersi più all’interno della sua stessa storia: « Chiuì l’occhi. Aviva pigliato ‘na decisioni. Avrebbi fatto ‘n modo che quella storia non gli sarebbi mai appartinuta. L’avrebbi rinnigata, scancillata per sempri dalla so mimoria».

Cosa vuole cancellare il nostro Montalbano? Tocca al lettore scoprirlo! Possiamo solo anticipare che saranno molti i dubbi da dissipare, come in ogni giallo che si rispetti. Saranno numerose le vicende da incastrare per arrivare alla composizione finale del puzzle.  Non mancheranno di sicuro le scene drammatiche tanto aderenti al nostro vivere contemporaneo: il romanzo si aprirà difatti con il drammatico licenziamento degli operai di una fabbrica di scafi mal gestita da un ricco padrone vizioso  e senza alcun ritegno, Giovanni Trincarato, detto Giogiò, e sarà proprio lo schiaffo ( anzi un «pagnittuni sullenni») che il nostro commissario darà  a Giogiò a svegliare il lettore, a metterlo in guardia dalla disumanità dilagante che ci sta fagocitando rendendoci anestetizzati davanti al dolore degli ultimi ( silenti, ma immancabili protagonisti nei romanzi di Camilleri). E ancora molto altro: suicidi, omicidi, e misteriose ferie forzate per il commissario di Vigata.

Nelle pagine del romanzo ritroveremo molta azione, perle di riflessione sull’essere umano e le immancabili scene oniriche legate al mare, alla luna, alla tempesta e soprattutto alla goletta Alcyon, una sorta di “ vascello fantasma” su cui finirà per concentrarsi l’abilità investigativa di Montalbano e dei suoi fedelissimi arricchendo la spy story con  “ una cinematografia di bucanieri”.  Sul misterioso vascello che naviga nel buio delle acque più torbide, alimentando le paure inconsce ed oniriche del commissario, si riuscirà a far luce?

Il tutto ha il sapore della fine. E il dubbio perseguiterà il lettore accompagnandone la frenetica lettura e  forse infine queste 251 pagine creeranno una sorta di dipendenza perché come fa dire Camilleri a Montalbano : « Volemo diri meglio che l’omo è sì sempre libbiro ma di una libbirtà condizionata dipinnenti dalla volontà delle cosi di cui oramà non può cchiù fari a meno». Non ci resta che augurarvi buona lettura!

 

Donata Ribulotta

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