Attualità

ASSALTO ALLA DIRIGENZA (PARDON: DILIGENZA)

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dell’avvocato Nino Mancuso

Lo sapevate che il servizio sanitario siciliano annovera tra le sue aziende solamente due Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (I.R.C.C.S)? Ebbene si è proprio così. Uno è il Centro Neurolesi “Bonino Pulejo” di Messina e l’altro è l’Associazione Oasi Maria SS. di Troina. Quest’ultimo è stato il primo I.R.C.C.S. ad essere riconosciuto (nel 1988) e, nonostante le perenni difficoltà finanziarie, è stato riconfermato nel suo status in continuità per i meriti scientifici raggiunti, avendo saputo ben coniugare ricerca e assistenza in un tutt’uno. L’Associazione Oasi Maria SS. non è un azienda pubblica ma un’Associazione privata “senza scopo di lucro” (ONLUS) accreditata di diritto dall’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana per eseguire prestazioni sanitarie, nell’ambito del suo riconoscimento (involuzione cerebrale senile e ritardo mentale), a carico del Fondo Sanitario Regionale. I posti letto accreditati sono circa 350 oltre alle attività ambulatoriali. Il suo “progetto” non si è mai sviluppato nel solo campo sanitario ma ha promosso, ormai circa venti anni fa, la fondazione “Oasi Città Aperta” con il compito (o mission) di avviare iniziative sociali di integrazioni tra ”deboli e forti”. Era, con tutti i suoi difetti, un valido esempio di economia circolare, capace di utilizzare le esigenze provenienti dal campo sanitario in input di sviluppo per altre società nei più svariati settori, dall’agricoltura ai servizi, dalla falegnameria all’immobiliare. Tutto questo “complesso” di attività era l’Oasi Città Aperta che doveva ancor più svilupparsi con imponenti costruzioni che non si sono mai realizzate, a partire dalla ristrutturazione del convento di San Michele (di proprietà dell’Oasi) che sta ormai cadendo a pezzi nell’apparente indifferenza più generalizzata dei cittadini e delle istituzioni. I servizi sanitari (per il ritardo mentale e l’involuzione cerebrale senile) sono stati comunque centro e motore del progetto OASI CITTA’ APERTA.
L’ultimo accordo convenzionale è entrato in vigore a gennaio del 2020, cioè poco prima della pandemia, sottoscritto dall’Assessorato alla Salute retto dall’avv.to Razza, compagno della trasfuga pentastellata, troinese DOC, on.le Elena Pagana, ora capogruppo di Attiva Sicilia. Tale accordo è stato davvero rivoluzionario nella storia dell’Oasi, sicuramente (e non è un mistero) grazie ai buoni uffici della first lady deputata troinese. Infatti: a) prevede una durata di ben 10 anni e quindi la naturale scadenza è fissata per il 31/12/2029 (precedentemente la durata era, invece, assai più breve); b) il budget tariffario annuale previsto è di circa 45 milioni di €uro a cui dovrebbero aggiungersi altre 5 milioni di €uro l’anno che l’Assessorato alla Famiglia si è impegnato ad erogare all’Istituto per le così dette “funzioni assistenziali” svolte a favore delle famiglie dei ricoverati.. Totale fa 50 milioni di €uro milione più, milione meno per ogni anno. Ma, fatta la legge ….. trovato l’inganno ….. se così si può dire o, più semplicemente ogni cosa ha il suo prezzo. Infatti, il buon Razza che ha a “cuore” l’I.R.C.S.S. Associazione Oasi non ha voluto dismettere le sue attenzioni e, da bravo avvocato, convince don Rotondo, che tanto ignaro
non doveva essere, ad adottare un sistema di nomina del Direttore Generale davvero singolare che, sostanzialmente, riduce (per non dire annulla) i poteri del Consiglio di Amministrazione dell’I.R.C.C.S.. Così, nell’art. 2 della convenzione, si stabilisce che la nomina del Direttore Generale non è più un atto proprio ed esclusivo degli organi dell’Associazione Oasi Maria SS. ma frutto “di un procedimento complesso di intesa”, insomma un vero e proprio parto di una fervida fantasia creativa. Pertanto: 1) l’Oasi propone una “rosa di nomi” all’Assessore alla Salute; 2) l’Assessore “designerà” il candidato nell’ambito della “rosa” proposta; 3) il candidato prescelto è così “designato” alla carica e sarà poi obbligatoriamente “nominato” (con ratifica) dal Consiglio di Amministrazione dell’Associazione. Procedimento degno della migliore cabala suscettibile di essere tradotta in volgare politichese più o meno così: il Direttore Generale dell’IRCCS Associazione OASI Maria SS. è di nomina politica al pari della nomina degli altri Direttori Generali delle aziende altre sanitarie. Con una piccola e non trascurabile differenza: l’articolo che si occupa della procedura di nomina non spende una parola sul “merito”, quindi sulle oggettive competenze, che chi ambisce alla carica deve possedere; in particolare se deve o no possedere i requisiti minimi previsti dall’art. 3 bis del D. Lgs. n°503/92 (diploma di laurea ed esperienza quinquennale diploma di laurea; ed esperienza almeno quinquennale di direzione tecnica o amministrativa in strutture pubbliche o private, in posizione dirigenziale con autonomia gestionale e diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche o finanziarie, svolta nei dieci anni precedenti la pubblicazione dell’avviso).
Il curriculum del neo direttore generale dell’I.R.C.C.S. brilla proprio per l’assenza dei requisiti minimi richiesti dalla legge per ricoprire tale incarico. Oltre alla laurea in legge ciò che è dato conoscere dal suo curriculum è di aver ricoperto numerosi incarichi politici (comitato di controllo di “Cinesicilia”, partecipata dalla Regione Siciliana, legale dell’Ente Acquedotto Siciliano, componente in diverse commissioni di gara, ecc…). Più luminoso è, invece, il curriculum propriamente politico del neo direttore, il quale, per partire dal passato recente, è eletto consigliere comunale a Palermo con una lista civica (“I CORAGGIOSI” – il giusto auspicio per quello che sarà il suo futuro-) che appoggiava il candidato Sindaco Ferrandelli. Aderisce prima alla Lega e poi, nel 2020, fa il salto della quaglia e illuminato sulla via di Troina, convoglia a promettenti nozze con “Diventerà Bellissima”. Il salto è stato così tanto apprezzato dall’assessore Razza (suo mentore) il quale sente il bisogno di dichiarare alla stampa: <<Dopo oltre due anni dal successo alle Regionali il nostro movimento politico non solo non ha perso attrattiva, ma ne guadagna sempre di più, come dimostrano ad esempio l’adesione di Claudio Volante a Palermo e quella dei giorni scorsi di Daniele Bottino a Catania. Evidentemente ciò è sintomo delle risposte efficaci e concrete date alle varie realtà territoriali della Sicilia dal governo guidato da Nello Musumeci>>. Insomma, tradotto in linguaggio questa volta calcistico, nella squadra di Diventerà Bellissima con l’avv. Volante arrivava se non l’equivalente di Maradona, sicuramente quello di Platinì e scusate se è poco. Ma il neo-direttore generale è famoso a Palermo anche per l’articolo di Repubblica dell’11/05/2017 (in piena campagna elettorale a Palermo per l’elezione del Sindaco) gli ha dedicato titolando a piena pagina: <<Decine di ex pip sono stati convocati dall’avvocato Volante, candidato a sostegno di Fabrizio Ferrandelli. “E’ solo una coincidenza”, si giustifica il professionista>>. Con Razza, però, a promessa è un debito d’onore è il premio è
servito!!!! Così, la foto di don Silvestro Rotondo che, a capo chino, sottoscrive l’atto di nomina, sembra la firma di un vero atto di abdicazione. L’abdicazione come abbandono alla politica partitica di una struttura che aveva da sempre rivendicato, a torto o ragione, di avere la forza di condizionare la politica senza esserne vittima e con ciò, molto spesso, pagando un alto prezzo per la sua pretesa di autonomia più volte riassunta dal suo fondatore con l’espressione: <<l’Oasi è politica ma non fa politica>>. Ciò che tanto preoccupa è il fatto che l’assalto della politica alla “dirigenza” si presenta come un vero e proprio assalto alla diligenza perché la quantità di danaro pubblico assegnato come budget all’Oasi è davvero tanto che è severamente vietato farlo gestire a veri professionisti con l’aspirazione di essere indipendenti (ce ne sono?) e lungi da noi pensare che “quelli di prima” perseguissero questo nobile fine.
Quali conclusioni si possono trarre da questa nobile (si fa per dire) storiella che vi abbiamo raccontato?
1) Che le elezioni regionali e nazionali si preannunciano davvero imminenti e che la campagna elettorale è cominciata, quindi gli uomini giusti ai posti giusti. E l’OASI è un campo in più dove schierare le truppe.
2) Che l’assessore alla salute sceglie uomini “quasi” a sua immagine e somiglianza. Tanto la competenza che ha impresso nel gestire l’assessorato è nota ed evidente a tutti e a chi avesse dubbi consigliamo vivamente di leggersi le severe critiche che la Corte dei Conti ha sollevato in questi anni con riguardo alla quantità e qualità della spesa sanitaria in Sicilia che si dimostra ancor più fuori controllo in questo periodo di pandemia.
3) Che è ancora attualissima nella storia e non va perciò dimenticata, l’affermazione della contessa di Castiglione (vero ministro degli esteri del piemontese Cavour) secondo la quale: << «Ogni donna ha il dovere di essere bella, non per sé, ma per gli altri. Per sé invece, deve essere ambiziosa, agguerrita e soprattutto fortunata».
4) Che, scaramanticamente, e per quello che può servire come consiglio per il futuro, meglio evitare cerimonie di inaugurazione, prima del loro completamento, di strutture e servizi, perché così si dà modo, a chi ne ha interesse, di misurare l’inadeguatezza e la vulnerabilità di chi è proposto alla gestione.
4) Che sbaglia di grosso chi pensa che i siciliani, sebbene più volte traditi anche da chi aveva promesso loro di aprire le istituzioni come una scatoletta di tonno, abbiano rinunciato per l’ennesima volta alla loro dignità e s0no pronti a ritornare nel codazzo dei potentati locali ricostituiti.
5) Che la salute e quindi l’organizzazione sanitaria, è una cosa seria e noi promettiamo ai siciliani che ce ne occuperemo a pieno titolo vigilando e proponendo, perché ITALEXIT C’E’ ED E’ LA VERA ALTERNATIVA AD UNA CLASSE DIRIGENTE MIOPE E SPRECONA CHE PREDICA BENE (forse) MA RAZZOLA MALE (sicuramente).
6) Che saremo orgogliosi di essere INSIEME a tutti i siciliani che hanno ancora il coraggio e la forza di provare orgogliosa indignazione, che non confondono il loro interesse con quello della collettività, che si oppongono con forza al liberismo imperante, alla mercificazione dei beni comuni e, primo tra questi, LA SALUTE, che affermano il principio costituzionale fondativo della nostra comunità politica: la SOVRANITA’ APPARTIENE AL POPOLO e ciò è possibile solamente in uno Stato Sovrano.

Avv.Nino Mancuso

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