Cronaca

Allontanato dalla casa familiare perchè violento. Lockdown difficile per la vittima

La Squadra Mobile della Questura di Enna ha eseguito la misura cautelare di allontanamento e divieto di avvicinamento disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Enna, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un uomo violento.

Pochi giorni fa una donna chiedeva di poter parlare, in modalità protetta, con la personale specializzato della Squadra Mobile: considerata la gravità dei fatti narrati dalla vittima, gli investigatori trasmettevano immediatamente un dettagliato rapporto alla Procura della Repubblica che, così come previsto dal “Codice Rosso”, esaminava immediatamente la denuncia, con i dovuti riscontri, chiedendo una misura cautelare idonea per fronteggiare la violenza fisica, psicologica e verbale dell’indagato. Gli inquirenti, infatti, avevano subito ascoltato i numerosi testimoni che confermavano quanto raccontato dalla persona offesa, descrivendo il comportamento particolarmente violento dell’indagato.

Difatti, la vittima, nel primo periodo di frequentazione, credeva che il compagno fosse una persona per bene, tanto da decidere di vivere insieme il periodo del lockdown, ma questa scelta si rivelava sbagliata. Dopo pochi giorni, purtroppo, il convivente trasformava il suo comportamento facendo diventare la vita della vittima un incubo: non aveva più alcuna possibilità di relazionarsi con amici, addirittura era geloso dei parenti, la donna non poteva parlare con nessuno. L’uomo esercitava un controllo costante sulla vita della compagna a tal punto da costringerla a cancellare il profilo facebook, instagram ed ogni altro social.

La vittima è stata sostenuta dalla Squadra Mobile durante il racconto così da poter raccogliere tutti gli elementi necessari per richiedere il divieto di avvicinamento.

Il soggetto colpito dal provvedimento è stato raggiunto dagli Agenti di Polizia, ai quali ammetteva di aver sbagliato nei confronti dell’ex compagna.

Fondamentale l’attenzione che la Procura della Repubblica e gli uffici della Polizia di Stato ripongono sulle vittime di reato. Solo la giusta accoglienza della vittima permette alla Squadra Mobile di raccogliere fonti di prova a carico degli indagati, così da allontanarli dalle persone offese.

La Polizia di Stato, grazie alle donne in servizio presso la Squadra Mobile, accoglie in qualsiasi momento le vittime di reato presso gli uffici della Questura di Enna anche solo per un consiglio, così da mettere le persone offese nelle condizioni di decidere il percorso da seguire.

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