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Sabato 20 Marzo apertura dei Riti religiosi e tradizionali della Settimana Santa “In un anno particolare trasmetteremo l’essenziale ed il qualificante della tradizione ennese” 

Trasmettere l’essenziale ed il qualificante della tradizione ennese. La pandemia quest’anno muta ma non  ferma i Riti della Settimana Santa Ennese che verranno officiati mantenendo il loro spirito essenziale. 

Ad Enna l’attesa e l’aspettativa sono alti tra gli oltre duemila e cinquecento Confrati, tra i cittadini ennesi  nelle cui vene scorre il legame con i riti sacri ennesi e tra chi oggi vive lontano da Enna ma ne consegna un  legame ed a tutti loro il Collegio dei Rettori ha voluto dare un segnale concreto facendo uno forzo doppio e  rimodulando la Settimana Santa tenendo conto della parte essenziale: la sua religiosità. 

L’assenza delle processione non muterà, dunque, il senso religioso dell’evento visto che da Domenica delle  Palme – con il Collegio dei Rettori – a Mercoledì Santo le sedici Confraternite mantenendo ognuna l’ordine  storico saranno presenti al Duomo per l’Ora di Adorazione che sarà trasmessa in diretta sui canali social del  Collegio dei Rettori. 

Venerdì Santo la diffusione sarà ancora più ampia grazie alla diffusione mediatica televisiva su cui il Collegio  è in via di definizione. 

Sabato 20 Marzo al Duomo di Enna, alle ore 19, si apriranno i riti religiosi e tradizionali della Settimana  Santa a cura del Collegio dei Rettori delle Confraternite. Sarà un momento comunitario di riflessione e  meditazione accompagnati da contributi ed immagini alla presenza del presidente del Collegio dei Rettori,  Gaetano Di Venti, dell’assistente spirituale del Collegio, Mons. Vincenzo Murgano, del dott. Angelo  Bertuccio che curerà gli aspetti antropologici e sociologici della Settimana Santa Ennese,  dell’Amministrazione Comunale e dei rappresentanti di quelle che sono una istituzione dei riti sacri di Enna,  il Corpo bandistico “Città di Enna” ed il Coro Passio Hennensis, musica, voce ed anima durante le  processioni sacre. 

Sarà un’occasione anche per presentare lo spot che accompagnerà i Riti che si svolgeranno dalla Domenica  delle Palme il 28 Marzo alla Domenica in Albis l’11 Aprile. 

Oggi, intanto, le istituzioni che hanno lavorato all’organizzazione della Settimana Santa sono intervenute  per anticipare cosa e come sarà l’evento più importante di Enna e di recente riconosciuto anche come la  Settimana Santa più bella d’Italia. 

Per il sindaco di Enna, Maurizio Dipietro, “le Confraternite ormai da tanto tempo curano l’evento con  passione, fede e competenza e di questo li ringrazio per quello che in queste condizioni difficili sono riuscite  a fare. Questo è un anno particolare, come fu per lo scorso quando la pandemia ci colse di sorpresa.  Quest’anno eravamo più preparati, ma credo che non sia meno doloroso e capisco quali ulteriori difficoltà  siano state affrontate per organizzare la Settimana Santa. L’amministrazione comunale ha cercato, e spero  ci sia riuscita, d’essere vicina e pronta a collaborare. La Settimana Santa rappresenta da sempre per Enna  non solo un momento di grande religiosità e spiritualità, ma anche un evento di forte richiamo turistico,  tanto da meritarsi il titolo di migliore Settimana Santa d’Italia con tutta la ricaduta che questo ha poi  portato al nostro territorio. L’amministrazione si è sempre approcciata all’evento guardando in primo luogo  all’aspetto spirituale e poi, com’è doveroso che sia per una amministrazione, anche all’aspetto che può  aiutare le nostre attività e i cittadini a vivere meglio. Con cristiana rassegnazione sappiamo che è un  momento difficile al quale dobbiamo sottostare ed anzi collaborare per uscirne al più presto e nelle migliori  condizioni possibili. Se oggi dovessimo trarre da questa difficile prova che stiamo vivendo, un elemento di

positività da valorizzare lo troverei nel fatto che abbiamo messo da parte l’aspetto laico e rimesso al centro  il suo vero aspetto, quello religioso-spirituale. Consoliamoci così, sperando che la pandemia ci consenta di  tornare alla normalità e ricominciare a vivere le nostre attività quotidiane. Spero che la Settimana Santa del  2022 sia come quelle che abbiamo imparato ad amare, ossia una grande occasione di condivisione tra la  gente”. 

Monsignor Vincenzo Murgano ha tracciato la linea entro la quale si muoveranno i riti: “Quest’anno stiamo  pensando ad una Settimana Santa guardando il passato ed il futuro. Il passato in un duplice modo,  guardando alla storia antica e quella dello scorso anno quando non abbiamo potuto fare nulla, fu un grande  dolore, ma era necessario. Quest’anno gli atti di culto e le celebrazioni le possiamo fare nelle chiese in tutta  sicurezza e vogliamo riprendere il nostro specifico della Settimana Santa Ennese che è il culto eucaristico  perché dalla Domenica delle Palme al Mercoledì Santo si espone in Duomo il Santissimo Sacramento e le  varie Confraternite si alternano per l’ora di adorazione. Questa coscienza dell’ora di adorazione è talmente  radicata che le Confraternite che si recano in duomo vengono chiamate “l’Ura” perché la confraternita  quasi scompare rispetto a quello che va a fare. 

Ci tenevo affinchè si valorizzasse quello che è lo specifico della Settimana Santa Ennese, cioè l’ora di  adorazione, non si potrà fare con le processioni ma secondo lo schema classico dei turni. Il Venerdì Santo si struttura da un dono che i padri Cappuccini fecero alla Collegiata Chiesa Madre, il dono  della reliquia della Santa Spina da cui si strutturò la processione verso la chiesa dei Cappuccini. Tutto questo  non si potrà fare ma avremo un momento di preghiera idealmente con tutte le confraternite. Quello che  vogliamo trasmettere alla nostra città è proprio l’essenziale e il qualificante delle nostra tradizione ennese”. 

Gaetano Di Venti: “Il progetto che proponiamo vuole essere un momento di speranza e per poterlo dare  noi per primi, è necessario che siamo ottimisti. Ci darà per il prossimo anno la giusta carica per affrontare  meglio il percorso di questo grande evento. 

All’interno del nostro programma mettiamo al centro l’ora di Adorazione ma vogliamo pure valorizzare i  luoghi e quello che ci è arrivato ai giorni nostri, la parte storica della città e dare ad ogni singolo elemento  altrettanto valore. C’è un mondo che sta dietro l’elemento essenziale religioso. Lì si muovono i confrati, le  famiglie, le associazioni. La nostra vuole quindi essere la risposta ad un servizio che ci chiede la città, un  servizio che vuole essere utile a tutti.  

In assenza delle tradizionali processioni abbiamo voluto ricostruire, ora per ora, dei contenuti da dare a chi  si vuole accostare al servizio e seguirà man mano i riti. 

Per Venerdì Santo abbiamo, invece, pensato a due momenti importanti ai quali dare la massima diffusione  consentendone di allargare gli orizzonti dei riti stessi. Il primo avverrà durante la benedizione con la Spina  Santa ed un altro più storico-religioso dei riti, con il contributo che rilanceremo con ogni mezzo oggi a  disposizione e su cui stiamo lavorando per definirlo. 

Abbiamo pensato anche una grafica diversa, dove si vede una comunità che si muove, senza particolari  simboli ed è un elemento importante su cui quest’anno abbiamo voluto puntare con molta sobrietà ed  incentrando tutto sul Duomo com’è giusto che sia”.

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