Cronaca

LA POLIZIA DI STATO DEFERISCE ALL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA UN ALLEVATORE PER DETENZIONE DI ANIMALI NON CENSITI PRONTI PER ESSERE MACELLATI

La Squadra Mobile della Questura di Enna e la Sezione Polizia Stradale di Enna hanno deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna L.B.C., di Gagliano Castelferrato, per detenzione di animali non censiti.

Nella mattinata di sabato 3 aprile 2021, sempre nell’ambito dei controlli per prevenire l’eventuale immissione di carni macellate nella catena alimentare senza alcuna tracciabilità, sono stati effettuati ulteriori controlli così come nei giorni precedenti.

Questa volta la verifica ha riguardato un’azienda agricola sita a Gagliano Castelferrato dove sono stati rinvenuti 36 animali (32 capi ovini, 2 cavalli e 2 suini) privi di ogni identificazione e certificazione sanitaria, allevati presso una struttura non autorizzata né censita.

A tali attività hanno preso parte medici veterinari dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna.

Dalle primissime indagini non è escluso che tali animali potessero essere immessi nel circuito della macellazione clandestina, tenuto conto che risultavano privi di ogni segno distintivo, che non erano stati tracciati o denunciati all’Autorità sanitaria. Le norme vigenti, infatti, impongono agli allevatori di registrare le loro aziende presso il servizio veterinario e di censire tutti gli animali, a tutela della salute dei consumatori finali. Senza questi sistemi di tracciabilità non è possibile conoscere la provenienza e l’eventuale esistenza di malattie pericolose per l’uomo.

Il Servizio Veterinario ha proceduto ad identificare tutti gli animali e sono in corso altri accertamenti sullo stato di salute dei capi sottoposti a sequestro.

Duplice la finalità dell’attività portata a termine della Squadra Mobile e dalla Sezione Polizia Stradale: tutelare la salute pubblica e le aziende virtuose che rispettano le regole. Il mercato parallelo di carni allevate e macellate clandestinamente permette maggiori guadagni per gli allevatori a detrimento però della salute dei consumatori e degli imprenditori agricoli onesti.

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