Medicina

Trattamento non invasivo della lombalgia

La lombalgia è un grave problema in tutto il mondo e sta peggiorando, soprattutto a causa dell’invecchiamento e dell’aumento della popolazione mondiale. Colpisce tutti i gruppi di età ed è generalmente associato a occupazioni sedentarie, fumo, obesità. Gli anni vissuti con disabilità causati dalla lombalgia sono aumentati di oltre il 50% dal 1990.
Si prevede che la disabilità legata alla lombalgia aumenti maggiormente nei paesi dove le risorse sono limitate, l’accesso all’assistenza sanitaria di qualità è generalmente mediocre, e i cambiamenti nello stile di vita come gli spostamenti verso un lavoro più sedentario.

La lombalgia è ora la principale causa di disabilità in tutto il mondo. Per quasi tutte le persone con lombalgia non è possibile identificare una causa nocicettiva specifica. Solo una piccola percentuale di persone ha una causa patologica ben compresa, ad esempio una frattura vertebrale, una neoplasia o un’infezione. Prove crescenti dimostrano che i meccanismi centrali di modulazione del dolore e le cognizioni del dolore hanno ruoli importanti nello sviluppo della lombalgia persistente e invalidante.

Gli studi hanno descritto il mal di schiena come un disturbo complesso perché il suo periodo di recupero è altamente associato ai fattori fisici, psicologici e sociali di un individuo.

Il modo più efficace per trattare la lombalgia consiste nell’iniziare misure preventive e trattamenti adeguati comprendendo i sintomi e l’interpretazione accurata dei segnali fisici.

Esistono tre tipi di lombalgia: lombalgia acuta con una durata fino a sei settimane, lombalgia subacuta con una durata compresa tra le sei e le 12 settimane e lombalgia cronica con una durata di 12 settimane e oltre.

L’American College of Physicians (Collegio americano dei medici) ha sviluppato una linea guida presentando delle prove e fornendo le raccomandazioni cliniche sul trattamento non invasivo della lombalgia.

Raccomandazione 1:

Dato che la maggior parte dei pazienti con dolore lombare acuto o subacuto migliora nel tempo indipendentemente dal trattamento, i medici e i pazienti devono selezionare un trattamento non farmacologico con calore superficiale, massaggio, agopuntura o manipolazione spinale. Se si desidera un trattamento farmacologico, i medici e i pazienti devono selezionare farmaci antinfiammatori non steroidei (Ibuprofene, naprossene, ketoprofene)  o rilassanti muscolari scheletrici (tiocolchicoside, pridinolo mesilato).

Raccomandazione 2:

Per i pazienti con lombalgia cronica, medici e pazienti dovrebbero inizialmente selezionare un trattamento non farmacologico con esercizi, riabilitazione multidisciplinare, agopuntura, yoga, esercizio di controllo motorio, rilassamento progressivo, biofeedback dell’elettromiografia, terapia laser di basso livello, terapia comportamentale cognitiva o manipolazione spinale.

Raccomandazione 3:

Nei pazienti con lombalgia cronica che hanno avuto una risposta inadeguata alla terapia non farmacologica, i medici e i pazienti devono considerare il trattamento farmacologico con farmaci antinfiammatori non steroidei come terapia di prima linea o tramadolo o duloxetina come terapia di seconda linea. I medici dovrebbero considerare gli oppioidi solo come un’opzione nei pazienti che hanno fallito i trattamenti precedenti e solo se i potenziali benefici superano i rischi per i singoli pazienti.

Aggiungiamo alcune puntualizzazioni.La prima è che la linea guida non prevede il paracetamolo come farmaco di scelta nella lombalgia.La seconda riguarda la duloxetina che è prevista come farmaco di seconda scelta, insieme al tramadolo, nella lombalgia cronica. Ricordiamo che la duloxetina è attualmente usata nella depressione per cui la somministrazione nei casi di lombalgia cronica sarebbe, a rigore, una prescrizione non autorizzata. In realtà molti pazienti con lombalgia cronica presentano anche sintomi depressivi associati ed è anche stato ipotizzato che la depressione possa essere una causa (o una concausa) della cronicizzazione della lombalgia. In caso il medico ravvisi la presenza di depressione (cosa abbastanza frequente) la prescrizione di duloxetina sarebbe non solo razionale ma, anche, rientrerebbe perfettamente nelle indicazioni approvate in scheda tecnica. Tra tutti i trattamenti di lombalgia, la fisioterapia è sempre stata in prima linea con due tipi di trattamenti fisioterapici: passivi e attivi. L’esercizio fisico è la migliore raccomandazione per la prevenzione in quanto migliorerà la forza e la resistenza dei muscoli della schiena e rafforzerà anche i muscoli addominali.

Infine una considerazione molto importante che riguarda l’effettiva trasferibilità nella pratica delle misure indicate. L’esperienza suggerisce che molte di queste opzioni non sono facilmente prescrivibili in molte realtà sia per mancanza di personale e strutture ad hoc sia per motivi puramente economici stante che alcune delle terapie non farmacologiche non sono rimborsate dal Servizio Sanitario oppure prevedono tempi d’attesa molto lunghi.

Dottor Michele Politi

 

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