Attualità

Ripresa delle attività di inanellamento dei volatili a Pergusa.

 Conclusosi il lockdown, sono riprese con cadenza mensile le attività di inanellamento dei volatili presso la Riserva Naturale del Lago di Pergusa svolte da Giovanni Cumbo, della Stazione Siciliana di Inanellamento, e da Rosa Termine, Biologa dell’Università “Kore” di Enna.

“Da maggio ad agosto sono stati inanellati quasi 500 uccelli appartenenti a 20 specie diverse.

Di rilievo l’Assiolo, Otus scops, un piccolo rapace che di notte va in giro per cibarsi soprattutto di insetti, di piccoli invertebrati e, occasionalmente, anche di piccoli uccelli, rospi, topi o altri piccoli mammiferi; presenta un portamento elegante, sfoggiando un piumaggio molto soffice dalle sfumature simili  alla corteccia di un albero, ed è caratterizzato da due ciuffi di penne auricolari; i suoi occhi sono grandi dal colore giallo oro, magnetici per le sue prede che, incuriosite dal brillare nel buio, si avvicinano troppo e vengono catturate; questa specie rientra nella Lista Rossa dell’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), oltre ad essere protetta sia dalla Legge 157 del 1992 che dalla Convenzione di Berna.

Le altre specie inanellate sono state: il Rampichino, il Tarabusino, il Merlo, l’Usignolo di fiume, l’Usignolo, la Cinciallegra, la Cinciarella, la Capinera, l’Occhiocotto, il Cardellino, la Sterpazzolina, la Passera sarda, la Passera mattugia, lo Storno nero, la Rondine, il Balestruccio, il Forapaglie, il Cannareccione e la Cannaiola; quest’ultima è la specie dominante nel periodo estivo, la quantità notevole di grasso rilevata in molti esemplari dà l’indicazione che tale specie è pronta per affrontare il viaggio di ritorno verso il sud del Sahara dopo aver trascorso a Pergusa la primavera e l’estate per nidificare” ha comunicato Rosa Termine.

Le suddette attività di inanellamento a scopo scientifico, autorizzate dal Libero Consorzio Comunale di Enna (Ente Gestore della Riserva), sono svolte soltanto con il sostegno  dell’associazione “Accademia Pergusea”, nella persona di Nino Gagliano -recentemente scomparso e alla cui memoria verrà dedicato un articolo scientifico di prossima pubblicazione-, che da due anni contribuisce alle spese di trasporto degli inanellatori palermitani.

“L’inanellamento consiste nella cattura momentanea dei volatili con speciali reti dette “nebbia”, che presentano delle maglie particolari per non danneggiare il piumaggio anche dei più piccoli volatili; dopo la cattura, ad una zampa di ogni individuo viene apposto un cerchietto di metallo, contenente un codice alfanumerico che permetterà di identificarli in tutto il mondo; inoltre, su apposite schede vengono trascritte una serie di informazioni, tra cui misure biometriche che vengono rilevate nel più breve tempo possibile e maneggiando delicatamente gli animali, per poi rilasciarli immediatamente; i dati rilevati vengono quindi trasferiti ad una banca dati internazionale. Tale studio consente anche di tracciare le rotte percorse dai diversi uccelli migratori ed individuare le zone nelle quali sostano per cibarsi e riposare durante il loro viaggio; altresì, si rivela utile anche per la pianificazione e l’attuazione di corrette strategie di conservazione della biodiversità. Relativamente alla nostra area protetta, infine, consente di aggiungere sempre nuove specie, anche elusive e/o rare, al corposo elenco faunistico del Lago di Pergusa” ha dichiarato la biologa della Kore

Le sopramenzionate attività di inanellamento rappresentano pure un’occasione di incontro di appassionati di natura, tra cui Davide Ridente, Lucia Cammarata, Andrea Vecchio, Cesare Fussone, Giulia Raciti, Eliana Fiammetta e Andrea Cortese, che da varie parti dell’Isola vengono ad assistere alle operazioni e contribuiscono, tra l’altro, a ripulire l’area operativa.

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