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Le novità degli esami di stato 2019. Ne abbiamo parlato con la dirigente Marinella Adamo

Quali sono le novità relative agli esami di stato 2019? Cosa è cambiato rispetto agli scorsi anni?  Ne abbiamo parlato con la dirigente scolastica Marinella Adamo che quest’anno presiede la commissione d’esame presso l’istituto alberghiero di Centuripe.

Quale è la novità più importante degli esami di stato 2019?

“Una delle novità più importanti e che comunque fa giustizia ai ragazzi, è la valutazione del credito scolastico che valorizza il curriculum dello studente passando da un massimo di 25 punti del vecchio sistema a 40 del nuovo.

Questo significa che è importante ciò che i ragazzi hanno maturato nell’arco degli ultimi tre anni della scuola. Dal mio punto di vista è una novità che è positiva perché da spessore al lavoro fatto nel tempo dalla scuola e dal ragazzo.

Per il resto rimangono, essendo la valutazione in centesimi, 20 punti alla prima prova, 20 alla seconda e 20 al colloquio. Viene per tanto a cadere rispetto al terzo esame la terza prova che veniva predisposta  dai membri interni ed esterni della commissione”.

Cosa significa, sopratutto per gli istituti professionali, la mancanza della terza prova? Potrebbe penalizzarli in qualche modo?

“Dal mio punto di vista, la mancanza della terza prova penalizza gli istituti professionali laddove i ragazzi avevano modo di esprimere attraverso la prova pratica la loro manualità e professionalità creativa.

Nel nuovo esame però, chi vuole come commissione, ed è quello che io ho fatto a Centuripe, può prevedere,  nel rispetto del lavoro fatto dalla scuola , una prova pratica.

Tutte le scuole ad indirizzo professionale sono dunque penalizzate dalla mancanza della terza prova che permette ai ragazzi di esprimersi sotto il profilo pratico. Una scuola sempre più teorica dunque”.

Cosa cambia, invece, nella prova orale?

“La commissione proporrà ai candidati di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti e problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale, anche utilizzando la lingua straniera. Nel corso del colloquio, il candidato esporrà, con una breve relazione o un elaborato multimediale, le esperienze di Alternanza Scuola-Lavoro svolte.

Il colloquio accerterà anche le conoscenze e le competenze maturate nell’ambito delle attività di ‘Cittadinanza e Costituzione’. Cosa significa concretamente questo?

“Un’altra novità dell’esame è che i candidati debbano parlare dell’ambito di cittadinanza e costituzione. Questo non vuol dire che improvvisamente anche chi non ha studiato mai diritto debba rispondere su domande specifiche ma semplicemente che deve essere in grado di portare avanti un discorso non solo di legalità ma anche manifestare il possesso di competenze chiave di cittadinanza che è anche il sapersi esprimere correttamente nella propria lingua, avere spirito di imprenditorialità. Gli esami sono in corso quindi faccio a tutti i maturandi un grande in bocca al lupo”.

 

 

 

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