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Problema randagismo. Scillia: “la nuova gestione ad oggi non ha dato risultati”

Trascorsi due mesi da quando l’assessore Ferrari aveva lanciato una visione diversa della gestione del randagismo, vien da sé chiedersi cosa sia cambiato in due mesi e quali azioni siano state messe in campo.

Il randagismo è una problematica complessa per la cui risoluzione è importante un piano strategico serio da percorrere con rigore, che certo non può ammettere continui cambi di rotta, né soluzioni dell’ultima ora. 

Leggere le dichiarazioni dell’Assessore Ferrari mi rammarica, il cambio di rotta annunciato come uno spot politico, mozza le gambe a interventi passati che facevano parte di un piano programmatico che aveva raccolto già i primi frutti e che per tale ragione doveva essere continuato.

Appare evidente che le azioni che l’assessore intende portare avanti sono diametralmente opposte a quelle che stavo portando avanti io e che lui stesso aveva votato in Giunta.

Per quanto riguarda la sterilizzazione dei cani randagi e padronali, ho serie difficoltà nel comprendere perché secondo l’assessore sui cani padronali dovrebbe valere la regola “tu lo compri (il cane) e tu lo curi”. Purtroppo non funziona così e la dimostrazione è che il numero di cucciolate indesiderate (e di conseguenza abbandonate) provenienti dai cani padronali sono tra i principali fattori che hanno sensibilmente aumentare il numero di randagi vaganti.

Sulla questione Asp ricordo che la mia azione di sterilizzazione a tappeto dei cani randagi e padronali è perfettamente in sintonia con le Linee guida regionali e non è, quindi, un mio capriccio o ostinazione e, nonostante la proposta sia stata accolta con entusiasmo dalla cittadinanza, la burocrazia ed i dirigenti competenti di Comune e Asp hanno in tutti i modi ostacolato la campagna di sterilizzazione e, proprio per questo, nell’ultimo anno e mezzo tutto si è nuovamente bloccato. L’Asp è certamente “un riferimento istituzionale” e, in quanto tale, dovrebbe agire sulla base delle Linee guida dettate dalla Giunta regionale e non in base ad una “errata” interpretazione delle stesse. Questo lo dico a gran voce perché la stessa Regione ha dato ragione e ha avallato la mia azione. Ovviamente anch’io sarò in grado di ammettere l’errore qualora le azioni che l’assessore annuncia di voler intraprendere dovessero portare a dei risultati ma, ad oggi, non vedo azione alcuna né tantomeno risultati.

Dalla mia parte oggi ho però i numeri. Qualcuno può dubitare del fatto che alla sterilizzazione di un numero elevato di cani corrisponda poi un abbattimento delle cucciolate? Abbiamo una vaga idea di quanti cuccioli in meno ci sarebbero con una media di 120 cani sterilizzati in un solo mese? Non credo. E poi basterebbe guardare i risultati ottenuti in altre città e regioni intere in cui hanno investito sulle sterilizzazioni dei cani padronali. Insomma basterebbe sapere copiare guardando all’interesse collettivo.

Basta veramente poco, serve solo buona volontà e amore per gli animali.

Biagio Scillia – Consigliere Comunale

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