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OCCORRE UNA STAZIONE FERROVIARIA A ENNA NON SERVE UNA STAZIONE DI ENNA ALLA MEMORIA

L’Università Kore disponibile a mettere il proprio know how

Enna deve alla sua collocazione al centro della Sicilia gran parte della sua esistenza attuale e del suo sviluppo futuro: la sua posizione geografica la pone al centro delle connessioni tra le due più grandi aree abitate, quelle di Palermo e di Catania, e come punto di snodo tra la fascia tirrenica e quella mediterranea dell’Isola.
Lo svincolo autostradale di Enna sulla A19 Palermo-Catania è, tra quelli intermedi, il più importante dell’intera arteria e assicura alla città il collegamento con il network regionale, nazionale ed europeo della mobilità su gomma.
Anche nella rete ferroviaria Enna ha una sua stazione. In essa sostano tutti i treni locali e quelli rapidi che collegano Palermo e Catania a Siracusa e Caltanissetta. Tuttavia il suo utilizzo è limitato per due ragioni:
la rete ferroviaria siciliana è disconnessa da quella nazionale, e quindi anche dall’Europa;
la stazione di Enna è situata fuori dalle aree urbane, a circa 5 km da Enna alta e 4 km da Enna bassa.
Così, mentre nel trasporto su gomma Enna ha una condizione di relativo privilegio – grazie al Gruppo Scelfo, uno dei più grandi gruppi italiani nato proprio ad Enna – nel trasporto ferroviario la stazione ha un ruolo del tutto secondario.
Certo, la ferrovia non sostituisce il trasporto via pullman, indispensabile per collegare una molteplicità di comuni privi di collegamenti ferroviari. I treni, però, movimentano grandi numeri perché collegano centri molto popolati.
La condizione di marginalità della città di Enna rispetto alla rete ferroviaria si aggraverà ulteriormente se dovesse realizzarsi l’ipotesi di allontanare la stazione di ulteriori 7 km dall’attuale sito, in contrata Calderari, come previsto nell’ambito della nuova linea ferroviaria veloce Palermo-Catania-Messina.
Collocare a 12 km dal centro abitato di Enna una stazione ferroviaria denominata “Nuova Enna” non ha alcun senso economico, sarebbe un puro spreco di risorse pubbliche. Deve considerarsi, infatti, difficilmente attrattiva una stazione ubicata in un sito rurale, che imporrebbe collegamenti con le due aree urbane distinte di Enna Alta ed Enna Bassa costosi, complessi e dai tempi imprevedibili.
Nè avrebbe senso collegare con una bretella la stazione “Nuova Enna” con quella “Vecchia Enna”. Infatti, in primo luogo non verrebbe meno la preesistente distanza di 5 km dal sistema ferroviario; in secondo luogo, la necessità di utilizzare una bretella di 7 km farebbe venire meno, per chi si reca ad Enna o da Enna parte, qualsiasi beneficio derivante dalla velocizzazione della linea Palermo-Catania.
Dal punto di vista dell’Università e delle sue politiche di sviluppo, il collegamento ferroviario diretto della città di Enna con il network regionale e nazionale è essenziale. Ma questa non è un’esigenza soltanto dell’Università: è di tutta la città e dei comuni che la circondano.
Non prevedere una stazione ad Enna in area urbana – proprio in occasione dell’ammodernamento della dorsale ferroviaria siciliana – sarebbe un’occasione storica mancata per la città, un fallimento della sua classe politica, ma anche un esito inaccettabile a fronte delle conoscenze scientifiche e tecnologiche incomparabilmente più avanzate di cui oggi disponiamo.
L’Università Kore di Enna non può accettare tutto questo senza intervenire con il proprio patrimonio scientifico e la propria autorevolezza. Un Ateneo con una prestigiosa Facoltà di Ingegneria e Architettura non può concepire che nel 2022 non si possa portare una stazione ferroviaria almeno alla stessa altitudine sulla quale venne progettata 150 anni fa ed effettivamente realizzata nel 1876. Né è credibile che non si possa realizzare un tracciato in galleria diverso da quello sottoposto alle autorità locali e forse troppo ingenuamente approvato nelle diverse conferenze di servizio tenutesi in questi anni, alle quali l’Università non è stata mai invitata.
L’Università Kore di Enna fa appello alla Regione, ai parlamentari e a tutti i soggetti istituzionali del territorio, alle organizzazioni sindacali e imprenditoriali, agli ordini professionali e a tutti i soggetti sociali affinché si esca dalla rassegnazione sul progetto della stazione di Calderari, con o senza improbabili bretelle, e si richieda tutti insieme a Rete Ferroviaria Italiana di rivedere quell’ipotesi e di definire una scelta che sia economicamente utile e veramente produttiva, come dev’essere qualsiasi investimento pubblico.
L’Università Kore di Enna mette a disposizione le proprie competenze scientifiche e tecnologiche per individuare – insieme con Rete Ferroviaria Italiana e con i progettisti da essa incaricati – tutte le soluzioni per portare la stazione “Nuova Enna” in un’area urbanizzata di Enna Bassa, affinché effettivamente la città sia inserita nel nuovo sistema ferroviario veloce Palermo-Catania-Messina e quindi la stazione ferroviaria sia un volano di sviluppo della città e del suo territorio per nuovi ambiziosi traguardi.
Dobbiamo immaginare – e realizzare – un polo della mobilità integrato treno-pullman-mezzi privati ecosostenibili in grado di far dialogare veramente i diversi sistemi: tutto questo in accordo con RFI, ANAS e Gruppo Scelfo, e con un territorio che sappia giocare il ruolo di protagonista del proprio futuro.

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