Attualità

Denunciato un progetto artistico ad Agira: vile attacco contro l’arte e l’espressività

Artista denunciata per l'apposizione di piastrelle artigianali en plen air per le vie un antico quartiere

Da alcuni mesi un’artista straniera si è trasferita ad Agira, affascinata da questo centro abitato dell’entroterra siciliano. Ha deciso, così, di risiedere nel quartiere più antico della cittadina, noto come Borgo di Santa Maria. Da qui si ammirano panorami mozzafiato e si riscoprono piccoli e caratteristici vicoli con le case di un tempo, oggi divenute un albergo diffuso.  Da quando abita Agira, l’artista ha avuto l’intuizione di far divenire questo luogo il centro dell’arte contemporanea: realizza mostre a tema, produce e crea opere proprie, propone eventi e iniziative.Tra queste iniziative artistiche è emersa quella di abbellire le strade del quartiere con delle piastrelle in ceramica, caratterizzate da frasi ad impatto capaci di far sorridere o allietare il passante: le piastrelle interamente artigianali, infatti, erano state applicate sulle mura esterne di alcune abitazioni in decadenza ed in specifici punti caratteristici, abbelliti dall’artista.
Qualcuno, invece, indispettito dell’iniziativa artistica, ha pensato di denunciare l’artista e il suo progetto, di fatto bloccandolo.Una notizia sicuramente triste e che deve farci riflettere sul perchè oggi esiste qualcuno capace di denunciare l’arte, l’estro e la passione, pur di soddisfare il proprio bisogno di prevaricazione: che sia giusto o meno denunciare un simile presunto “reato”, infatti, ciò rappresenta un attacco contro l’espressione artistica a 360 gradi.  In circostanze come queste l’arte va difesa, tutelata e sostenuta in tutte le sue forme e con tutti gli strumenti necessari: spegnere un raggio di creatività artistica in una comunità che cerca di emergere con tutte le bellezze che possiede, significa ferire l’intero entroterra.
Ci si augura che il progetto possa essere perseguito con maggiore determinazione e autorizzato dal Comune di Agira, al fine di contrapporre la bellezza e la forza dell’arte e della libertà di espressione condivisa contro l’unico sentimento riconducibile alla vicenda: l’invidia.

 

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