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Rete l’abuso: 17 mila firme per chiedere che si applichi il Motu proprio alle omissioni di mons. Gisana

La petizione lanciata da Rete l’Abuso sulla piattaforma change.org  “Il Vaticano sia coerente con il volere di Papa Francesco e rimuova monsignor Gisana” ha raccolto 17 mila e 800 firme.

La petizione diretta al Papa e alla Congregazione per la dottrina della fede chiede che sia rimosso il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana per la gestione della vicenda che riguarda Giuseppe Rugolo, il sacerdote agli arresti domiciliari dal 27 aprile, con l’accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di minori.

A quella petizione il giornale della Diocesi , Settegiorni degli Erei al Golfo, aveva risposto con un’altra petizione, sempre sulla stessa piattaforma, change.org,, che ha capitalizzato solo 1300 firme.

Non c’era nessuna voglia, da parte di Rete l’Abuso di misurarsi con la pletora di fedeli ma il risultato racconta che anche i fedelissimi cominciano ad avere qualche sospetto sulla rettitudine dei comportamenti di Gisana. “Il  vescovo ha agito con rettitudine di coscienza, nel pieno rispetto delle regole, avendole a cuore e avendo soprattutto a cuore ogni persona – scrive il prelato, in una lettera pastorale che tutti i parroci delle chiese della Diocesi cono stati ”invitati” a leggere ad ogni messa –  Da sempre condanno – continua Gisana-  ogni forma di abuso come delitto di estrema gravità e di potenza distruttiva proprio per loro, per i più deboli.

Nello stesso tempo valuto necessario l’ascolto dell’accusato e ancor di più necessario che la giustizia faccia il suo corso”. E già, ascoltare l’accusato. Dettaglio, questo, che  purtroppo non si è verificato durante il procedimento ecclesiastico dopo la denuncia di un giovane di Enna,  che accusava Rugolo di avere abusato di lui quando era minorenne.

Insieme alla denuncia formale di questo ragazzo, che lo scorso dicembre si è rivolto alla Squadra mobile di Enna, altre vittime  avevano inviato a Gisana mail per raccontare di essere stati abusati sempre dal sacerdote. A quel procedimento, che si è tenuto al Tribunale Ecclesiastico di Palermo, però Rugolo non si presenta. Non viene ascoltato.

E non avviene proprio nulla. Un accusato di un reato così grave ed infamante che viene convocato dai giudici ecclesiastici e non si presenta. Ecco che fa bene ora Gisana a ricordare ai fedeli che l’accusato va ascoltato. Il Vescovo, comunque, non ha applicato il dettato del Motu Proprio di Papa Francesco  che il I° giugno del 2019 è diventata legge.

Avrebbe dovuto sospendere immediatamente Rugolo, invece , con una mascherata ed una presunta malattia l’ha spostato a Ferrara dove il sacerdote ha continuato ad occuparsi di giovani.

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