Politica

Maurizio Bruno è il candidato sindaco del polo Cives

Il polo civico Civ.Es, costituito da cittadini, associazioni, gruppi e movimenti appartenenti a diverse sfere del tessuto sociale cittadino, riunitosi nel pomeriggio di martedì 14.01.2020 per discutere sul da farsi in vista delle prossime elezioni amministrative, ha stabilito unanimemente di imprimere un’accelerazione al dibattito in città, superando ogni indugio e tatticismo che la politica, nelle sue articolazioni partitiche e di liste civiche, pensa di attuare con il metodo di sempre, basato sulla sola costruzione del consenso e con l’intento di far prevalere la propria proposta in alternativa alle altre.

Le realtà civiche che hanno preso tale iniziativa, che oggi si riconoscono nel movimento politico Civ.Es, ma che rappresentano una storia lunga dieci anni, sin dal nascere di “Open” nel 2009, hanno costruito via via una precisa identità politica, non ideologizzata ma intrisa di ideali; non partitica ma strutturata attorno alla logica del “NOI” che è un valore imprescindibile; non fondata sul consenso nato dal “potere” ma sostanziata dalla pratica partecipativa, quale sintesi di un “metodo”.

Civ.Es intende infatti offrire un nuovo metodo che superi la strumentalità delle scelte, sia nella definizione del programma amministrativo che si intende attuare, sia nella scelta della squadra di amministratori e del candidato sindaco. Da diversi mesi Civ.Es lancia sfide e appelli a tutte le forze in campo, non solo per offrire il proprio pensiero su una politica “emancipata nell’identità” ma anche per proporre percorsi nuovi, lasciando fuori dagli steccati quelle logiche ottuse e dannose per la comunità, logiche di clientele, ma anche di veleni e scheletri mai seppelliti.

La gente di Civ.Es è mossa dalla cultura dell’altro, non dalla cultura del “nemico”. Non è interessata a sfidare i partiti, né sfidare i potenti, nemmeno sfidare chi ha dirottato su altre vie i percorsi che oggi Civ.Es riafferma con forza. La sfida piuttosto che si vuole lanciare è una sfida progettuale, culturale, di mentalità, che punta a tracciare una linea di discontinuità a quelle logiche di sempre, che mantengono basso il livello e il confronto politico in città. Un metodo che vuole essere anche uno “stile”, anche nel dibattito pubblico. Cercando di non contribuire ulteriormente all’erosione della base etica comune, di non dividere ancor di più la città, di sfuggire, malgrado tutto, la trappola di nuovi steccati.

Un metodo che si svincoli da operazioni che si attuano solo per vincere e sostituire gli assetti di potere a prescindere dalla qualità dei programmi e degli obiettivi di cambiamento. Un metodo che rimetta i cittadini al centro e che dia credibilità alla politica e alle istituzioni, soprattutto quando l’incoerenza è prevalsa e la ricerca del consenso ha giustificato il riperpetuarsi di vecchie logiche, in contrasto con l’agire politico volto esclusivamente al bene comune.

E questo i cittadini lo hanno imparato, poiché conoscono bene ormai la ritualità delle campagne elettorali che, nel tempo, hanno ridotto la credibilità della politica e delle istituzioni.

Pertanto, Civ.Es ritiene sia un dovere prioritario dare un contributo di chiarezza per generare un confronto sulle strategie di superamento dei deficit strutturali economici e sociali persistenti in città su cui è necessario fare un salto di consapevolezza e di capacità progettuali quali la desertificazione demografica con l’inarrestabile emigrazione e l’invecchiamento della popolazione, il declino economico e sociale con la connessa disoccupazione e l’inconsistenza del sistema imprenditoriale, il ruolo guida reso minimale di città capoluogo del Libero Consorzio dei Comuni, il centro storico agonizzante seppure non rassegnato, il triste abbandono dei quartieri antichi, il raccordo squilibrato della città alta con Enna Bassa, l’incapacità sistemica di valorizzare e rilanciare la vocazione culturale, ambientale e turistica.

Abbiamo innanzi un fase straordinaria di mobilitazione che richiede chiarezza di proposte, forti nell’identità e credibili nella fattibilità. Non solo quindi chiedere ai cittadini la loro libera e consapevole espressione di voto, ma anche il loro responsabile impegno ad essere protagonisti del cambiamento.

In questo contesto Civ.Es sottolinea l’importanza del ruolo del Sindaco che deve operare con autorevolezza e decisione e con la consapevolezza che l’elezione non rappresenta una delega fiduciaria dei cittadini da verificare ogni cinque anni bensì è una scelta operata, che richiede la fatica e la responsabilità del buon padre di famiglia impegnato a ricercare costantemente il benessere di tutti. Non possiamo quindi pensare solamente alla gestione ordinaria del Comune che comunque va garantita e rafforzata. Questa prossima legislatura è decisiva per il futuro della città e per arrestarne il declino.

Pertanto, il polo civico con preciso mandato assembleare, ha chiesto a Civ.Es, quale sua espressione politica, di presentare una propria proposta autonoma alla città con la presentazione di una propria lista e di un candidato sindaco nella persona di Maurizio Bruno, per l’esperienza politica maturata negli ultimi 10 anni e, ancor più, per come da oltre quarant’anni, si spende nell’incarnazione dei valori che pongono al centro la persona.

Non si può non concludere con un ulteriore appello alle forze politiche, alle associazioni e alle realtà ennesi del terzo settore che vorranno sposare tale progetto.

Coordinamento Civ.Es – Enna

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