Medicina

Neoplasie dell’apparato urogenitale maschile: stato dell’arte, prospettive future e aspetti psico-sociali

10 e 11 maggio, esperti a confronto all’ospedale Umberto I di Enna

 Da venerdì pomeriggio all’Umberto I, medici specialisti si riuniscono per il convegno: “Le neoplasie dell’apparato urogenitale maschile: stato dell’arte, prospettive future e aspetti psico-sociali”.

La diagnosi di cancro ovunque esso si trovi rappresenta un evento particolarmente forte per l’individuo. Questa patologia richiede un notevole sforzo di adattamento e genera uno sconvolgimento nella vita e nella quotidianità della persona. Prima di ricevere una diagnosi di questo tipo chi di noi si chiede: “cosa vuol dire avere il cancro?”.

La due giorni, come ha dichiarato il presidente e ideatore del convegno l’oncologo Carlo Santangelo, primario nell’ospedale ennese, rappresenta “la realizzazione di un ponte tra urologia e oncologia, due branche che prima non dialogavano tra loro e che adesso lavoreranno una a fianco dell’altra, per disegnare una strategia terapeutica personalizzata, prima di trattare il paziente”.  Il paziente deve dunque essere al centro delle decisioni terapeutiche degli specialisti, deve fungere lui stesso con le sue esigenze da guida. In entrambe le giornate saranno proprio i pazienti a portare le loro testimonianze. La crisi psicologica, l’angoscia, le paure dell’incertezza sul proprio futuro caratterizzano inevitabilmente il paziente oncologico. “Oggi – ha spiegato Santangelo, in apertura dei lavori – non è possibile pensare di occuparsi esclusivamente degli aspetti concreti di una strategia medica quindi mettere in campo le più moderne tecniche di trattamento, sia chirurgiche, sia farmacologiche senza prendere atto come la cura del corpo diventi un tutt’uno inscindibile con la cura della mente”.

Il reparto del nosocomio ennese è incisivo nel trattamento della malattia e molto attento all’aspetto emotivo del paziente avviando, anche con associazioni di volontariato, attività che si prendono cura dell’animo dell’ammalato si pensi al progetto in itinere di “feeling touch”, il tocco che cura oppure il bel progetto della Cna, che restituisce dignità e bellezza ai pazienti deturpati dal tumore. All’interno del reparto anche una stanza relax, un luogo confortevole anche per i familiari, arredata grazie all’associazione “LABC delle emozioni”.

Il direttore Generale Francesco Iudica, ha salutato con favore l’iniziativa dichiarando: “Questa esperienza proposta dal convegno rappresenta un modello al quale tutti dovremo guardare. Nessun problema sanitario, neanche iper-specialistico, come le neoplasie in oggetto, possa essere trattato in modo efficiente ed efficace senza l’apporto di più contributi. Il confronto e non l’autoreferenzialità fanno giungere alla soluzione migliore; per questo saluto con soddisfazione questo convegno”. Presente anche il sindaco della città Maurizio Dipietro, in qualità di massima autorità sanitaria locale, che nel suo saluto ha garantito nei prossimi mesi – sopperita la prima emergenza che la sua Amministrazione ha fronteggiato, la gestione dei rifiuti – di prestare ancora più attenzione al mondo della sanità avviando un confronto attivo con l’Azienda sanitaria.

Particolarmente delicato è il campo delle neoplasie in ambito urologico, interessando i reni, la vescica ma anche la prostata ed i testicoli e quindi la sfera intima e sessuale dell’ammalato e della partner, diventa perciò ancora più importante il dialogo con il paziente stesso. “Il modo migliore per affrontare la paura – dice ancora Santangelo – è quella di eliminare la paura della paura e per fare ciò usare le parole “giuste” diventa fondamentale”.

In parole semplici gli obiettivi del convegno sono: veicolare l’importanza di trattare in modo multidisciplinare la patologia, già dall’insorgere e la consapevolezza che non basta curare la malattia senza prendersi cura del paziente: ben vengano le pillole o le infusioni di farmaco ma da associare sempre alle “pillole di senso”.

Il convegno suddiviso per tematiche prevede cinque sessioni, la prima introdurrà l’argomento partendo dal concetto di cancro come malattia del corpo e della mente ad aprire i lavori l’oncologo Carlo Santangelo; le sessioni successive si concentreranno sulla patologia oncologica nel rene, alla vescica, alla prostata e nei testicolo. Due le lezioni magistrali, la prima dell’urologo Michele D’Anca, primario di Urologia all’Umberto I di Enna sullo stato dell’arte nella chirurgia delle neoplasie del rene; la seconda sabato a cura dell’oncologo Orazio Caffo tratterà delle neoplasie prostatiche: aspetti clinici e farmacologici. Due le tavole rotonde, la prima venerdì sull’interazione preventiva e in equipe tra chirurgo – oncologo e radio-terapista: meglio interagire nelle fasi iniziali della definizione della strategia terapeutica mentre sabato la seconda tavola rotonda vedrà protagonisti i pazienti con le loro storie in relazione anche agli operatori. La segreteria scientifica del convegno è composta dai medici: Carlo Santangelo, Giovanni Bologna, Concetta Cammarata, Mariangela Cannarozzo, Cinzia Di Martino.

Di Angela Montalto

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