Politica

Enna, consiglio comunale. Anche il vicepresidente va alla maggioranza

L’idillio è stato già spezzato? Il mancato accordo di Sala d’Euno sull’elezione del vicepresidente porterebbe in questa direzione nel caso valesse di una riflessione affrettata e superficiale. In breve l’opposizione ha cercato di ottenere il vicepresidente mettendo sul piatto il nome del consigliere Salvatore Cappa. La maggioranza però non ne ha voluto sentire, ha teso la mano offrendo l’elezione al giovane Marco Greco che ha rifiutato all’istante. I consiglieri che si rifanno al sindaco Dipietro hanno quindi eletto Giancarlo Vasco. Insomma buone intenzioni naufragate nel giro di poche ore? Se fosse così le buone intenzioni sarebbero naufragate ben prima e i precedenti interventi di autorevoli consiglieri sarebbero stati frutto solo di una recondita ipocrisia che farebbe ancora più male. Il programma ambizioso di svenelire l’aria in consiglio comunale e nella politica cittadina non può fermarsi prima di essere avviato per un incidente di percorso, o meglio ancora per un mancato accordo. Le ferite della campagna elettorale ancora bruciano e dentro la maggioranza c’è anche la necessità di assicurare “posti al sole” per i protagonisti della battaglia. Non solo ma l’elezione del presidente Paolo Gargaglione è stata anche indicativa, ha raccolto i voti della sola maggioranza più le schede bianche dell’opposizione. Nessun scandalo neppure per una maggioranza che ha tenuto tutto per se, è successo altre volte anche dopo furiose polemiche che hanno oltrepassato il palazzo municipale. Insomma ostacoli che visto il temerario obiettivo non devono scoraggiare. Il nuovo clima invocato da tutti va progettato e quindi con fatica conquistato. I consiglieri, nessuno escluso, devono lavorarci con testardaggine, con impegno, con tenacia ben sapendo che il percorso sarà tortuoso e pieno d’insidie. Fermarsi al primo intralcio vuol dire che le dichiarazioni rilasciate in aula non erano veritiere, coprivano altro, prima fra tutte la solita sete di vendetta. Pura violenza che tornerebbe nel soddisfo dei conti di qualcuno ma non certamente della città. Il discorso pronunciato a Sala d’Euno da Dario Cardaci è stato troppo forte e programmatico per essere abbandonato al primo intoppo.

Paolo Di Marco

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