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Emodinamica ad Enna. Politica e sindacati chiedono di far presto

Già prima di nascere l’Emodinamica ad Enna importa una serie di polemiche sparate con dovizia e sapienza da diversi fronti oltre provincia. Ma cosa è successo? Dopo anni e anni di battaglie l’ospedale Umberto I canta vittoria per aver avuto riconosciuto la realizzazione del reparto di Emodinamica che rappresenta una sorta di continuazione logica e pratica del lavoro svolto dall’Utic. Ancora oggi un infartuato che ha la necessità impellente, ad esempio, di una coronografia deve essere trasportato a Caltanissetta e questo avviene con ambulanze, in casi estremi si utilizza l’elisoccorso. Solo chi ha fatto questo percorso in ambulanza può testimoniare cos’è. Non è per nulla agevole per una persona ammalata, ancora meno per un infartuato. Ebbene dopo che la Regione ha dato l’autorizzazione alla spesa, circa due milioni e mezzo di euro, la contraerea nissena è entrata in azione quasi a voler imitare un russo oggi tanto di moda. Prima ha dato miccia alle polveri la Cgil di Caltanissetta con un duro comunicato stampa al quale ha risposto la Cgil di Enna con una nota altrettanto decisa; dello stesso tenore anche la presa di posizione della Uil ennese. Adesso è sceso in campo il deputato nazionale leghista Alessandro Pagano che parlando di sprechi e campanilismi tenta di affossare prima di nascere il nuovo reparto ennese. Peccato che di campanili nessuno se n’è accorto quando, ad esempio, è stato spogliato il Provveditorato agli studi di Enna a favore di quello nisseno. Allora nessun clamore, nessuna ricerca di titoloni sulla stampa per denunciare che un territorio, quello ennese stava per essere scippato di un servizio importante. Se ne parlò a Sala d’Euno grazie al consigliere Dario Cardaci, ma dall’esterno nessuna solidarietà anzi. Oggi l’ospedale di Enna ottiene un reparto senza togliere nulla ad altri ma qualcuno di chi sta a fianco s’irrigidisce cercando, magari, alleanze con altre strutture per tentare di bloccare la nascita. “Non bloccheranno un bel niente – afferma agguerrita il deputato regionale di Fi Luisa Lantieri – il reparto di Emodinamica è stato finanziato all’ospedale Umberto I di Enna dopo un lungo lavoro e tantissime battaglie. Noi non ci rivediamo fra i soldati che si sfidano in guerre fra i poveri. Noi lavoriamo per dare dignità alle aree interne. All’Asp di Enna e alla Regione chiedo che l’iter venga ancora accelerato affinchè nel più breve tempo la nostra provincia possa avere un servizio sanitario migliore.” Da Caltanissetta qualcuno, non tutti per fortuna, afferma che è uno spreco? “Gli sprechi sono altri, stiamo solo riconoscendo il diritto alla salute anche a chi è residente nelle zone interne. La nostra provincia continua a perdere giovani con anziani che hanno sempre più bisogno di un efficiente supporto sanitario. Se c’è qualcuno impegnato a fare la guerra dei poveri a noi non interessa. Siamo impegnati, e continueremo in questo senso, per una sanità più efficiente. La pandemia ci ha mostrato proprio questo: necessità assoluta di strutture e di qualità. Oggi – conclude decisa la Lantieri – siamo in trincea e combattiamo una battaglia di equità.” Dopo la presa di posizione dell’esponente di Fi si registra anche il deciso passo in avanti di Salvatore Puglisi, rappresentante dei movimenti civici locali, che dai social lancia il suo grido di allarme: “A questo punto è necessario che l’intera comunità ennese scenda in campo a difesa della realizzazione dell’Emodinamica. Il conto sugli sprechi deve essere chiesto a chi negli anni ha sperperato somme, non può pagarlo l’utenza. Che la comunità abbia un sussulto di orgoglio e silenzi chi vuole distruggere la nostra realtà”. Per la parlamentare regionale di Attiva Sicilia Elena Pagana non è tempo di campanilismi: “C’è una rete ospedaliera che prevede i reparti di Emodinamica negli ospedali di Enna e Nicosia, che è già passata al vaglio dell’Assemblea regionale siciliana e del ministero della Salute. Trovo inutili e sterili le polemiche sulla presenza di questi reparti in un territorio che ha, tra l’altro, una elevata incidenza di malattie cardiovascolari. Con i campanilismi e le guerre tra poveri non si arriva da nessuna parte”. Si tratta anche di colmare un vuoto. Lo sostiene il sindaco Maurizio Dipietro: “Enna è rimasta l’unica provincia in Sicilia senza emodinamica. Dobbiamo difendere l’interesse e la salute dei nostri concittadini. Potenziare la cardiologia con l’emodinamica è una scelta che aumenta la qualità del servizio e le possibilità di successo: più veloce è la riapertura del vaso e maggiori sono le possibilità di salvare il paziente.” Il nuovo reparto non sarà l’espressione di sperpero di danaro anzi. Ne è convinto Paolo Gargaglione presidente del consiglio comunale di Enna: “Contrariamente a quanto dichiarato dall’on. Pagano di Caltanissetta non penso che l’apertura dell’emodinamica all’Umberto I di Enna sia uno sperpero di denaro pubblico. La salute delle persone non può essere oggetto di valutazioni ragioneristiche. La centralità, la presenza di ben due facoltà di medicina e l’orografia del territorio ennese giustificano ampiamente la scelta aziendale e dell’assessorato regionale ad ampliare l’offerta sanitaria del nosocomio ennese.” Infine il direttore generale dell’Asp 4 Francesco Iudica definisce con chiarezza e senza polemiche la questione: “La scelta di attivare l’Emodinamica ad Enna non è stata presa in questi giorni e non è stata presa da me. L’ha fatta il Governo regionale quando ha approvato la rete assistenziale siciliana, prevedendo che questo servizio fosse allocato sia ad Enna che a Caltanissetta. Ed immagino che tale scelta sia stata compiuta non sulla base degli interessi e dei contro interessi dei territori, ma solo delle persone che li abitano. E non contro altri. Dunque a me, che queste scelte sono chiamato a realizzare non resta che proseguire con il massimo dell’impegno perché questo obiettivo possa essere presto raggiunto e poter così, anche agli ennesi, come ai nisseni, garantire l’accesso a tale attività che, se immediatamente erogata, salva vite umane.”

Paolo Di Marco

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