Politica

Crisi politica ad Enna. Pit stop di 48 ore di Dipietro

Il sindaco Maurizio Dipietro ha di fatto imposto un pit stop di 48 ore alla querelle sollevata da due componenti su tre di Italia viva: niente alleanza con la Lega e neppure inserimento di candidati che si richiamano al partito di Matteo Salvini. Come era stato annunciato venerdì mattina il primo cittadino ha ricevuto le deleghe assessoriali di Paolo Gargaglione e Salvina Russo. Prassi avrebbe voluto un passaggio al protocollo del Comune e acquisizione ad interim delle deleghe da parte di Dipietro, in attesa della nuova nomina. E invece le discussioni sono state prolungate, volutamente dicono in bene informati, fino alla tarda mattinata quando il protocollo ha chiuso i battenti. Per farla breve rispetto le dimissioni ancora non c’è nulla di ufficiale e la diplomazia della coalizione nel fine settimana tenta di salvare il salvabile. Ed infatti questa mattina sulla stampa quotidiana è uscita una dichiarazione di Gargaglione che in buona sostanza afferma che c’è poco o niente da dire sull’azione amministrativa della giunta Dipietro, quindi valutazione positiva. Non va solo l’apertura alla Lega. Un mezzo passo indietro, non esiste più l’ostacolo “perplessità amministrative” invocate anche nella conferenza stampa di giovedì sera e l’unico nodo da sciogliere è la posizione della Lega con i suoi candidati non graditi nelle liste della coalizione dipietrana. Insomma adesso è il sindaco che deve davvero decidere o ribadire l’intesa con i salviniani o cestinarla. Semplici schermaglie preelettorali diranno in molti e non sbagliano più di tanto. Ciò che stupisce in questa vicenda è verificare il fatto che sono in pochi coloro pronti ad abbracciare i candidati leghisti e se lo farebbero lo farebbero in pieno stile “Indro Montanelli.” Tutti ricordano la storiella del voto dato col naso turato. Ancora meno sono i disponibili a proporre e accettare un’alleanza degna di questo nome. Per farla breve, il simbolo della Lega appare proprio ingombrante ma anche la proposizione di possibili candidati leghisti nelle liste di coalizione non fa fare salti di gioia a nessuno. Se questo non è ostracismo poco ci manca. A tutti i no formulati in mille modi possibili o come piace dire a noi ennesi “u fattu è di si ma un po’ essiri” ci si aspettava una netta presa di posizione dell’area leghista considerato che il suo leader nazionale, piaccia o non piaccia, non se le fa cantare e suonare da nessuno. Invece ad Enna i telefoni squillano senza risposta e qualche volta la chiamata viene bruscamente staccata al primo squillo. Se questo è il tempo del “non comment” basta dirlo, perchè i silenzi spesso parlano e sanno dire tante cose.

Paolo Di Marco

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