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Assalto a Pergusa. Un non ennese alla guida dell’autodromo?

C’è movimento nel mondo politico ennese. A giorni dovrebbe essere rinnovata la presidenza del Consorzio Ente autodromo di Pergusa. E fino a qualche giorno fa davvero in pochi mettevano in discussione la riconferma dell’uscente Mario Sgrò. Adesso invece qualcosa pare che si muova e qualche soluzione alternativa sembra essere nell’aria. Una situazione davvero strana poiché l’uscente, è opinione comune, ha operato bene e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Contratto per più anni con la Pirelli e un valido calendario, considerando tempi e risorse, ne sono la prova. Ma disegnare percorsi alternativi, anche in casi come questo, in politica ci può stare. E mettere sull’altare un nominativo o una rosa di nominativi di caratura internazionale potrebbe rappresentare una migliore valorizzazione per il circuito, un lasciapassare per aprire portoni invalicabili di Federazione e Sponsor. Anche se su questo capo Sgrò non ha lasciato a desiderare. Viene invece da pensare quando il chiacchiericcio cittadino non indica nomi altosonanti ma semplicemente figure di automobilismo provinciale e per giunta scovati su territori vicini ma fuori dall’ennese. Si parla con insistenza di un soggetto proveniente dal nisseno che potrebbe guidare l’autodromo per il prossimo mandato. Una soluzione per nulla soddisfacente per la realtà ennese che vanta, senza tema di smentita una scuola di automobilismo sportivo che non ha nulla da invidiare alle altre province isolane, anzi rappresenta un’eccellenza. L’autodromo di Pergusa è un patrimonio di tutta la provincia di Enna e la guida non può che essere riservata ad un ennese protagonista dello sport motoristico a meno che non spunti il manager di valore internazionale riconosciuto nell’ambiente sportivo ed economico. Il curriculm di Sgrò o di altri ennesi è senz’altro ben più sostanzioso di molti sportivi siciliani delle due e quattro ruote e può mettere in conto oltre alla competenza un ingrediente unico: l’amore per il nostro territorio. Difficile che un catanese, un palermitano o un nisseno possa essere attaccato a questa terra quanto un ennese. Se prevarrà la decisione di affidare l’autodromo ad un soggetto “forestiero” o senza la competenza dovuta illustri innamorati del circuito quali Rino Mingrino e Nino Gagliano si rivolteranno nella tomba. Purtroppo non si tratta di solo chiacchiericcio vista anche l’odierna presa di posizione del presidente del Consiglio comunale Paolo Gargaglione, evidentemente c’è qualcosa di più. A questo punto il Comune con il sindaco Maurizio Dipietro in testa, che anche recentemente ha tessuto lodi sulla gestione Sgrò, deve garantire una soluzione idonea al Consorzio ente autodromo. Una svendita della presidenza a rappresentanti di altre province proietterebbe questo storico Ente dentro il classico mercato delle vacche. Per la verità ambienti vicini a Dipietro escludono questa evenienza e ciò rappresenta la possibilità concreta di una continuità per l’autodromo.

Paolo Di Marco

 

 

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