Attualità

Vicenda ex lavoratori EnnaEuno. La regione richiama la SRR ai propri doveri

Comunicato degli ex lavoratori EnnaEuno

Abbiamo appreso che nell’incontro tenutosi a Palermo in Assessorato, la SRR è stata pesantemente richiamata alle proprie responsabilità ed è stata ammonita per la pluriennale inerzia che ha determinato ritardi intollerabili nel compimento dei doveri e degli obblighi previsti dalla legge regionale 9/2010.

Noi lavoratori apprendiamo con soddisfazione che vengono così confermate le accuse da noi mosse in passato e certamente continueremo ad adoperarci per tenere alta l’attenzione
sull’operato dell’assemblea dei sindaci che con la propria immobilità stanno continuando ad
aggravare la situazione ed ad assumersi responsabilità politiche, amministrative, morali e forse
penali. Tutto ciò a danno non solo di noi lavoratori, ma di tutta la comunità provinciale che potrebbe trovarsi a sopportare il collasso del sistema provinciale di igiene urbana che oggi è fondato sulla approssimazione e sulla libera interpretazione delle leggi regionali e nazionali vigenti.

Rimaniamo altresì sempre a disposizione per dare il nostro apporto per trovare insieme soluzioni sostenibili, come sempre abbiamo fatto dal 2009 in poi, fin da quando i sindaci continuavano ottusamente a voler imporre l’applicazione del contratto degli Enti locali, soluzione impraticabili secondo il codice civile, mentre noi eravamo già da allora disponibili a trovare soluzioni alternative che potessero comportare un sacrificio sostenibile ed equivalente per l’intero comparto provinciale.

La situazione attuale invece vede un progressivo aggravio di sacrifici a carico dei lavoratori, per cui oggi si osserva la quasi totale assenza di sacrifici a carico dei primi lavoratori assunti dal luglio 2017 e la piena e definitiva immolazione dei circa 60 lavoratori ancora oggi abbandonati in Enna Euno e che hanno senza alcun dubbio i medesimi diritti previsti dalle leggi vigenti. Peraltro anche l’Assessore parrebbe nutrire dubbi sui criteri di scelta se fosse vero quanto letto ieri dalla stampa che riferisce  di un diktat per fermare le assunzioni “a chiamata diretta”.

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