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L’agroalimentare di Leonforte invade il Regno Unito. I nuovi mercati esteri dell’azienda Mulinello

 Li definiscono prodotti di “nicchia”, eppure ceci, lenticchie, cicerchia e fava larga, sono pronti a invadere i mercati esteri. Dallo scorso 1 ottobre il marchio “Terre di chiesa”, che fa parte dell’azienda agricola “Mulinello”, fondata dall’imprenditore agroalimentare Gaetano Cipolla, distribuisce i suoi legumi in Inghilterra. Sei prodotti – atteso che lenticchie e ceci vengono commercializzati in due diverse varianti tipicamente leonfortesi, ovvero “bianche” e “nere”, e che ve ne potrebbe essere una settima, semmai, per la distinzione tra fava larga e fava sgusciata – sono già in distribuzione a Londra, Manchester e Edimburgo, a disposizione di ristoratori e catene di distribuzione di alto livello. “Non facciamo grossa distribuzione – afferma Cipolla – ma abbiamo deciso di avviare la commercializzazione di questi prodotti anche all’Estero, perché ci siamo accorti della forte attrattiva che tali produzioni hanno in determinate aree geografiche”.
Il marchio trae il proprio nome dalla contrada in cui crescono i prodotti, Terre di Chiesa per l’appunto, ma il progetto è già un marchio. I legumi, un’eccellenza dell’entroterra siculo troppo spesso posta in secondo piano per via dei giusti meriti riconosciuti ad altre produzioni – come la Pesca leonfortese, il Piacentino ennese e l’olio extravergine delle colline ennesi – vengono realizzati sfruttando appieno la tradizione della civiltà contadina leonfortese, che ancora oggi è garanzia di genuinità.
A Leonforte si coltivano prodotti dall’elevatissimo contenuto di proteine. E l’azienda Terre di Chiesa non disdegna neanche la produzione del prodotto “principe” del paese, la Pesca settembrina, che viene prodotta anche sotto forma di confetture e di pesche sciroppate. È nata da un’idea, come detto, dell’azienda Mulinello, un’attività di rilievo internazionale che ha aperto i battenti nel 1976, grazie a un finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno. Ma l’allevamento dei Cipolla è sempre esistito. Erano allevatori sia il padre che il nonno di Gaetano. Quest’ultimo nel ’76 decise di concentrare l’attività nell’allevamento dei suini, iniziando con centosessanta scrofe, prima che il numero salisse progressivamente. La produzione iniziò a diversificarsi alla fine degli anni ’90, quando l’azienda partecipò ai cosiddetti “patti territoriali” e beneficiò delle incentivazioni individuali all’impresa stabilite dalla legge 488/92. Ebbe inizio un programma di ammodernamento a dir poco importante. La Mulinello, che ha sede in territorio di Assoro – 10 mila metri quadri di capannoni di contrada Piano Comune, a 200 metri dall’uscita autostradale dell’A19 – è l’unica azienda italiana a esportare carni di suino nero e da quattro anni è l’unica a farlo anche in Giappone.
Oggi l’impresa, spiega Cipolla, leonfortese di 63 anni, sposato e padre di tre figli, è un vanto per il territorio, in termini di successo d’impresa ma anche di rispetto per gli animali, cosa non diffusissima tra i responsabili di allevamenti “intensivi”. “Garantiamo il benessere degli animali e in tal senso abbiamo ottenuto anche delle certificazioni di qualità – racconta Cipolla -. Il benessere viene assicurato dando un ambiente protetto alle scrofe che devono partorire, evitando sbalzi termici per gli animali e spazi troppo ristretti. E anche le macellazioni avvengono in maniera indolore”.
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