Attualità

“La scuola che vorrei”. La II B dell’istituto Savarese vince la fase regionale

Il concorso è stato promosso dall'Ance Giovani

Come sarebbe la scuola se a progettarla fossero i ragazzi? Grazie al concorso promosso dall’ANCE giovani gli alunni della II B della scuola media Neglia -Savarese, guidata dalla dirigente Marinella Adamo, hanno avuto modo di sognare la loro scuola ideale e di realizzarla in un plastico. Il risultato è sorprendente. La scuola diventa un luogo di inclusione, di incontro di sperimentazione. Laboratori, piscine, anfiteatri, piste ciclabili.

Il progetto “La Scuola che vorrei” ha visto i ragazzi impegnarsi nello studio di un ambiente ideale dove poter trascorrere non solo le ore scolastiche. Il progetto, che ha portato alla realizzazione di un plastico finale, ha vinto la fase regionale e accede alla fase nazionale. Nel mese di maggio una rappresentanza della classe andrà a Roma per ritirare il premio insieme alla professoressa che ha seguito il progetto, Rossella Maria Signorello.

“Tale attività ha rappresentato un momento di incontro e di creatività, di studi anche tecnici da parte degli alunni che hanno condiviso esperienze e punti di vista in una classe che è diventata “ambiente di apprendimento” coinvolgente, di attivazione pratica del sapere, in cui sono state formulate traiettorie innovative della conoscenza e in cui gli alunni sono diventati protagonisti curiosi del pensare, del progettare e ricercatori attenti della soluzione più giusta e più adatta- ha dichiarato la professoressa Signorello-. Attingendo alle risorse e alle figure professionali a loro vicine, la scuola progettata risulta attenta alle esigenze di loro giovani alunni e, allo stesso tempo, risponde alle richieste dei docenti e delle famiglie. Nulla di utopico o inattuabile, ma tutti “sogni urbani” con un forte potenziale di fattibilità, nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale e dell’efficace utilizzo dei tanti spazi. La classe è stata suddivisa in 5 gruppi di lavoro eterogenei e, attraverso una metodologia fondata sul cooperative learning, si è creata un’efficace interdipendenza positiva tra i membri del gruppo: i compiti sono stati suddivisi in parti e ognuno si è sentito responsabile della mansione assegnata in maniera complementare e interconnessa. Gli alunni, dapprima incuriositi dal compito da svolgere, hanno raccolto le idee, quindi pianificato e organizzato il lavoro dei singoli gruppi (gruppo 1: progettazione planimetria; gruppo 2: relazione; gruppo 3: ricerca misure ecosostenibili ed indagini; gruppo 4: elaborazione plastico; gruppo 5: elaborazione materiale in supporto informatico). Dopo aver progettato uno schizzo del disegno tecnico su un semplice foglio di carta e aver definito in seduta plenaria la forma della struttura e gli ambienti interni ed esterni ritenuti fondamentali, gli studenti hanno attuato il piano di lavoro, consultando le risorse, apportando migliorie, prevedendo monitoraggi costanti del lavoro svolto e momenti di confronto con i membri degli altri gruppi”.

IL PROGETTO

La “scuola che vorrei” è un luogo di condivisione, di sperimentazione, accogliente, moderno e inclusivo, collegato alla società e aperto alla comunità che potrà usufruire dei servizi che essa offre. La scuola è stata immaginata come un “laboratorio propositivo”, attento alle esigenze e ai bisogni degli studenti e aperto alla comunità attraverso i molti laboratori, gli spazi verdi, gli ambienti che potrebbero anche ospitare seminari, mostre didattiche, cineforum e permettere di usufruire della biblioteca scolastica, dei luoghi sportivi. Nella  scuola ogni “vorrei” si può realizzare grazie alle aule di scienze, astronomia, informatica, musica, arte, teatro.

16 aule, fornite di banchi e sedie, scrivanie, armadi, una lavagna, una LIM e quindi un computer. Sono presenti anche due bidellerie, una per ala, composte da scrivanie e poltrone, telefono e armadi contenenti l’occorrente.

E’ costruita nel rispetto dell’ambiente e nel risparmio energetico per limitare gli sprechi con materiali certificati e totalmente atossici.  Per la sua realizzazione verranno usati materiali riciclabili e di provenienza locale, in modo da ridurre l’impatto ambientale del trasporto. Il tetto sarà in parte ricoperto con pannelli solari e fotovoltaici, utili per il riscaldamento dell’acqua sanitaria e per la produzione di energia elettrica. Nei quattro angoli del tetto si realizzerà un tetto verde, completamente rivestito di vegetazione che fornisce molti benefici.

La struttura della scuola sarà a ferro di cavallo e circondata da un ampio parco e da luoghi ricreativi.  Il piazzale aperto assumerà una funzione di incontro della collettività da usufruire durante le ore di lezione, l’intervallo, la pausa mensa, i laboratori o in ore extrascolastiche. Lungo tutto il perimetro della scuola saranno presenti un percorso pedonale e una pista ciclabile dove organizzare competizioni anche con alunni di altre scuole. Nella parte esterna ovest si trova un campo da tennis con spogliatoi, bagni e un ripostiglio in cui riporre gli strumenti per il gioco. Predisposto lo spazio per un orto esterno che utilizza fertilizzante prodotto dalla nostra compostiera in cui possiamo arricchire le nostre conoscenze sulla coltivazione di piante, fiori e frutti. Per fare una tranquilla lezione all’aperto in mezzo alla natura, nel parco ci saranno appositi gazebi muniti di banchi, comode sedie e lavagne. Per ospitare spettacoli scolastici e pubblici sarà presente un anfiteatro all’aperto a terrazzamenti muniti di poltrone che seguiranno l’andamento naturale del terreno con un ampio palco leggermente sopraelevato rispetto alla platea.

All’interno della struttura i ragazzi hanno progettato una sala bar,  un giardino d’inverno/area relax, un ampio ascensore di forma quadrata tale da permettere l’uso a persone disabili, circondato da una scala in vetrate e da molte poltrone e tavolini per incontri e socializzazione. Naturalmente la biblioteca, luogo di studio, ma allo stesso tempo di relax, servita di armadietti, banchi, setting mobili per il lavoro ad isole e la fruizione simultanea. Davanti alla biblioteca  laboratorio di cucina, un’enorme sala mensa con molti tavoli e sedie disposti molto vicini l’uno all’altro così da permetterci di socializzare anche quando consumiamo i pasti in mensa; in essa ci sono ripostigli per gli alimenti, distributori per l’acqua e una cucina da dove escono pasti caldi. Per quanto riguarda il benessere fisico una grande palestra. 

E poi una scuola che punta a realizzare tanti laboratori per un’apprendimento esperenziale. Dal laboratorio di giardinaggio in cui si può imparare a curare le piante. Al laboratorio di Scienze e Astronomia: spazio attrezzato di strumenti necessari per entrambi i laboratori come microscopi e telescopi per poter eseguire esercitazioni ed esperimenti. Lo spazio è dotato di LIM per proiezioni di video scientifici e due banconi di laboratorio per eseguire esperimenti.  Da esso si può accedere all’osservatorio che nelle serate di osservazioni astronomiche aperte agli studenti, ai loro genitori e altre scuole, permetterà di ammirare la bellezza del cielo e delle stelle. Sono previsti due terrazzi giardino, uno nell’angolo a destra della struttura uno a sinistra, dove poter passeggiare e prendere una boccata d’aria. Proseguendo troviamo un ripostiglio fornito di tutti gli strumenti per la pulizia della scuola, l’infermeria, un’aula sostegno, ideata per gli alunni che hanno difficoltà e un’altra aula docenti, composta da un tavolo di legno ovale per le riunioni, degli armadietti, sedie e poltrone.

Una scuola a portata di tutti, insomma. Un luogo ideale di apprendimento e di socializzazione. Un progetto, un sogno dei ragazzi per i ragazzi.

 

LA CLASSE II B è composta da:

Cammarata Giovanni, Citro Samuele, Di Dio Mattia, Di Marco Marzia, Felice Lorenzo, Franzolin Matteo, Gervasi Dalia, Giardina Yuri, Gitto Davide, Ilardo Eneljn, La Paglia Matteo, Marmo Federico, Pitta Giulio, Polito Andrea, Ripa Asia, Rivoli Gaia, Rosso Sara, Salamone Federica, Scardilli Giulia, Termine Agata, Termine Mattia

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