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Colaleo (Coc): Il Servizio sociale ha partecipato alla gestione della emergenza contribuendo alle scelte effettuate

“Sino ad oggi, nel rispetto del ruolo istituzionale e professionale che risulta essere lontano dalla politica, ho ritenuto di rimanere silente agli attacchi, per la verità sterili ed inspiegabili, che hanno visto un continuo attacco  sia della struttura di protezione civile comunale che della mia persona. Mi rendo conto di come, in uno sport divenuto oramai nazionale a chi la “spara più grossa”, sia facile giustificare la propria “ignoranza” in molte materie attaccando tutti sperando di colpire prima o poi qualcuno.
Voglio premettere, per i meno conoscitori della materia, che il C.O.C. ( Centro Operativo Comunale) di protezione civile comunale è cosa assai diversa dal volontariato ed è una parte afferente all’Area 2 (Ufficio Tecnico)  che viene attivata in emergenza su Ordinanza Sindacale. Svelerò un segreto: il C.O.C. è un Organismo presente in tutti Comuni e non solo ad Enna e, viene normalmente attivato in  emergenza e, incredibilmente, ai sensi della nota del Presidenza del Consiglio dei Ministri del  4 marzo 2020 ( misure operative di protezione civile per la gestione della emergenza epidemiologica da Covid 19) è stata imposta l’attivazione ai sensi del Decreto Legge n. 6 del 23/02/2020. Purtroppo, sarebbe bastato studiare prima per sapere che il C.O.C. viene attivato dai Sindaci unicamente con Ordinanza Sindacale. Sarebbe valso il “purtroppo” se così non fosse avvenuto.
L’Ordinanza sindacale in questione è la n. 16 dell’8 marzo 2020 (facilmente recuperabile anche nell’albo pretorio) che svela il secondo segreto: Tra le funzioni attivate – in verità senza alcuna discrezionalità ma, al contrario, seguendo pedissequamente normative e Piano Comunale di Protezione Civile approvato da questo Consiglio Comunale – è stata anche attivata la Funzione 9 di “assistenza alla popolazione” che ha visto la presenza, sin dal primo giorno – del Dirigente dell’Area 1 Solidarietà Sociale o del suo A.P.O. che ha condiviso – come si evince dai verbali giornalieri – le scelte assunte dall’Organismo comunale.

Non risulta pertanto vero che il Servizio sia stato esautorato, ma al contrario, ha partecipato alla gestione della emergenza nelle figure massime del Servizio Comunale – per come avvenuto per le altre funzioni – contribuendo con relazioni e partecipazione alle scelte effettuate.
Purtroppo, come avvenuto in tutti i Comuni italiani che sono stati interessati alla emergenza, si è dovuto procedere alla emergenza attraverso i COC per consentire la celerità degli interventi, la sburocratizzazione delle procedure e l’efficacia immediata di tutti gli interventi tesi a venire incontro alle esigenze della città.

Di ciò si dovrà ammettere, quantomeno per onestà intellettuale, che il C.O.C. di Enna è immediatamente intervenuto all’insorgere del primo caso ( 8/3/2020), ha gestito numerose attività emergenziali evitando il propagarsi del virus, ha consentito – ancor prima di ogni intervento statale e regionale – l’aiuto alla popolazione (oltre 870 famiglie hanno fruito dell’aiuto) già con fondi comunali, ha continuato con l’erogazione delle risorse statali attraverso un sistema di tessera sanitaria, e sta operando con l’ultimo bando ed assieme agli assistenti sociali della Solidarietà Sociale (questa volta espressamente previsti dalla norma) a raccogliere le istanze dei cittadini per la erogazione degli aiuti regionali.

Ritengo che in questa Città nessuno sia stato lasciato indietro, nessuno abbia sofferto, e grazie al COC, anche in periodo di  “lockdown”, è stato possibile assicurare a tutti assistenza per le derrate alimentari, per i farmaci, per medicinali salvavita, e per quanto altro è stato prospettato alla Sala Operativa del Comune di Enna.

Si poteva fare meglio? Sicuramente si, ma nessuno di noi era preparato a questo tipo di emergenza. Sicuramente siamo stati un punto di riferimento per l’intera Città e per alcuni Comuni della provincia.
Infine, mentre a qualcuno è venuta la febbre da elezione, noi continuiamo a gestire la fase successiva alla prima emergenza senza proclami e senza richieste di riconoscimenti”.

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