Attualità

Decoro della bandiera tricolore: un obbligo trascurato, immagine di una nazione

Quante volte ci si ritrova per strada con lo sguardo all’insù per osservare le bandiere dispiegate al vento? Che sia in Italia o che sia all’estero, le bandiere esposte, nei luoghi più o meno significativi, hanno sempre il loro fascino, riuscendo a trasmettere, a chi vi rivolge lo sguardo, i valori simbolici che queste rappresentano. Soprattutto nel caso delle bandiere istituzionali, infatti, diventano il segno identificativo dell’appartenenza di ognuno di noi ad una nazione ben precisa. Non è un caso se all’estero, in occasione di importanti competizioni sportive, eventi spettacolari ecc., ognuno di noi pensa a portare con se la propria bandiera nazionale. Di conseguenza la bandiera, nel nostro caso il tricolore, non è solo un oggetto, ma è soprattutto un simbolo, per tutti identificativo, portatore di orgoglio e di valori.

Per diverse ragioni, infatti, lo stato disciplina l’esposizione del tricolore, sia per gli enti pubblici, che rappresentano in un modo o nell’altro la nazione, sia per i privati. Il D.P.R. 121/2000 all’Art. 9, comma 1 recita: “Le bandiere sono esposte in buono stato e correttamente dispiegate; né su di esse, né sull’asta che le reca, si applicano figure scritte o lettere di alcun tipo”. Di conseguenza corre obbligo, per chiunque esponga la bandiera nazionale, di rispettarne il decoro, così come “I rappresentanti del Governo nelle province vigilano sull’adempimento delle norme sulla esposizione delle bandiere” (art. 10, comma 2).

Sembra, tuttavia, che le norme che regolamentano il corretto dispiegamento della bandiera nazionale, a tutela dei valori che essa incarna, non siano del tutto attese.

La riflessione, proposta in questo breve articolo, deriva da un episodio segnalato alla redazione nella giornata di ieri, 4 Novembre, festa delle forze armate. Come avviene in tutta Italia, anche ad Enna le forze armate e le alte cariche istituzionali del nostro territorio, capeggiate dal Prefetto, si sono recate al Castello di Lombardia, presso il monumento che ricorda i nostri caduti in guerra. Durante la cerimonia, come di consueto, è stata deposta la corona d’alloro ai piedi del monumento e si è onorata la bandiera tricolore, dispiegata sull’alta asta che si trova in prossimità del monumento. Tuttavia, alcuni cittadini, hanno assistito con commozione alla cerimonia, prestando attenzione all’onore alla bandiera tricolore, che se non avesse un suo valore non avrebbe senso nemmeno ripetere questo rituale. Terminata la celebrazione, infatti, la bandiera tricolore utilizzata, nuova ed in ottime condizioni, è stata ritirata, per essere rimpiazzata dalla precedente, scolorita, scucita e frammentata nella parte terminale.

Premettendo che quanto segnalato non vuole essere oggetto di critica, poiché non sono questi episodi a determinare il buon operato di chi governa il territorio tra mille difficoltà, ci si chiede comunque perchè si riserva così poca attenzione a un simbolo così importante per la nostra appartenenza, se non in occasione di cerimonie per le quali “curare l’immagine” diventa fondamentale. Questo tricolore, tra l’altro, campeggia su uno dei luoghi simbolo per eccellenza della nostra città, meta di numerosi turisti provenienti da tutto il mondo, ma soprattutto luogo commemorativo di tanti ennesi che hanno sacrificato la loro vita per il bene del paese, che meriterebbe onore, rispetto e “decoro” ogni giorno.
D’altronde, forse, quella bandiera sgualcita e scucita, è la vera immagine del nostro paese con le sue istituzioni; è l’immagine di uno stato che stenta a tenere unita la sua comunità; è, ancora, l’immagine di un’Italia dilaniata da crisi e conflitti, che potrebbe superare se fosse ancora presente un senso comune di appartenenza e, dunque, di sano nazionalismo.

Se così fosse, al momento possiamo anche tenerci cara questa bandiera. Ma con l’augurio di poter vedere, in futuro, dei giovani rispecchiarsi in essa con l’orgoglio di essere “italiani”, rivedendo una bandiera cucita, integra, in buone condizioni e dispiegata in alto, a richiamare in tutti la rinascita di questo paese.

 

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