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Festa di San Giuseppe: un perpetuarsi di riti antichi e tradizioni

Il 19 Marzo la Chiesa ricorda solennemente San Giuseppe, padre putativo di Cristo e sposo di Maria, uomo giusto e fedele, attraverso cui Gesù viene legato e collegato alla stirpe di Davide (con il decreto “Quemadmodum Deus” papa Pio IX proclamava il Santo Patriarca partono della Chiesa Universale). Diverse sono le celebrazioni e le pratiche devozionali collegate alla figura dell’umile e santo falegname e anche Enna, come da tradizione, ha degnamente onorato San Giuseppe nel giorno della sua festa. Una festività che è, ogni anno, sentita dalla popolazione e preceduta da differenti iniziative, prettamente religiose e non (ricordiamo la Novena con la predicazione, le tavolate, la veglia di preghiera e, in questa edizione, il concerto del “Coro Lirico Sinfonico Città di Enna”).

Ieri, appunto, si è svolto il momento culminante dei festeggiamenti. La mattinata al Santuario è stata scandita dalle Ss. Messe, che si sono susseguite ininterrotte dalle 7:00 alle 12:30. Alle 11:00 è stato officiato il solenne Pontificale, presieduto da S. E. Mons. Rosario Gisana, Vescovo della Diocesi di Piazza Armerina, alla presenza delle autorità civili e militari, funzione particolarmente partecipata dai fedeli. Alle 17:00, l’appello e la sistemazione dei confrati portatori hanno dato il via alla processione, che ha visto sfilare per le vie della città il fercolo con il gruppo ligneo della Sacra Famiglia: alle 18:00 è uscito dal santuario di San Giuseppe, portato a spalla dai confrati, per dirigersi al Duomo, dove si è svolta la Celebrazione Eucaristica e da cui poi è mossa la processione vera e propria, che quest’anno ha visto una deviazione dal percorso consueto con il passaggio del fercolo attraverso le vie Mercato, Vulturo e Varisano, a causa dei lavori di rifacimento del manto stradale che stanno interessando la via Roma. All’arrivo presso la piazza antistante la chiesa di San Sebastiano, è stata impartita la benedizione ai presenti da parte di frà Salvatore Frasca, superiore del convento di Montesalvo e, da lì, il corteo processionale è ripartito per far ritorno in serata nella chiesa di appartenenza. Nota stonata la pioggia che, a tratti, ha disturbato la partecipazione.

Tangibili sono la devozione al Santo, la voglia e la necessità di affidarsi, l’impegno per tramandare riti, invocazioni e consuetudini: l’auspicio è che possano essere perpetuati sempre con la stessa disposizione d’animo e la stessa partecipazione, alla scoperta e riscoperta di tradizioni antiche e sempre nuove.

Liboria Cammarata

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