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Non improvvisiamo il futuro, cambiamo prospettiva: Pianifichiamo la successione e il passaggio generazionale

Viviamo in un mondo in continua evoluzione: anche le famiglie stanno cambiando. Aumentano le convivenze, le seconde nozze e le unioni civili, mentre i matrimoni tradizionali diminuiscono.

La composizione delle famiglie diventa sempre più complessa: negli ultimi 40 anni le coppie sposate sono calate costantemente, le convivenze more uxorio sono triplicate a partire dal 2000, le unioni civili registrate sono state 3.019 nel 2023 e nello stesso anno si contano 44.320 coppie ricostituite dopo separazioni e divorzi*. Ciascuna di queste situazioni porta con sé delle potenziali criticità in caso di successioni. A ciò si aggiunge l’aumento della longevità e ciò che essa comporta. Ecco perché possiamo affermare che la pianificazione successoria e il passaggio generazionale non sono più un lusso per pochi, ma una necessità per tutti.

Senza contare che la successione e il passaggio generazionale influenzano profondamente la società italiana: determinano la distribuzione della ricchezza, la continuità delle imprese familiari e l’equilibrio tra generazioni. Sono cruciali per la stabilità economica e sociale del Paese.

Entro il 2030, circa 2.000 miliardi di euro passeranno dai Baby Boomers alle nuove generazioni. Un trasferimento che equivale al 10% del PIL annuale in Italia.

Nonostante ciò, oggi solo il 13% degli Italiani redige un testamento. Forse perché si ha scarsa conoscenza delle norme successorie e dei vantaggi che si hanno nel fare testamento, o si pensa che esso possa sottrarre risorse agli eredi, senza sapere che, in realtà, con il testamento si ha maggiore libertà di scelta degli eredi e permette di farlo in modo pienamente conforme alla legge.

Poi bisogna farea attenzione a non confondere tra pianificazione successoria e pianificazione generazionale. La prima riguarda il trasferimento del patrimonio economico, immobiliare e aziendale; la seconda concerne il passaggio di valori, visione e leadership in ambito familiare ed imprenditoriale.

Ma perché la pianificazione (successoria e generazionale) è così importante:

  • Evita conflitti familiari: senza regole chiare, le successioni diventano terreno di scontro tra gli eredi. Un processo civile in Italia richiede mediamente 1.300 giorni per arrivare a sentenza nei tre gradi di giudizio.
  • Preserva il patrimonio: riduce la dispersione o la svalutazione degli asset.
  • Garantisce la continuità aziendale: specialmente nelle imprese familiari il passaggio generazionale se ben gestito favorisce stabilità e crescita.
  • Tutela i soggetti fragili: minori, persone con disabilità o con bisogni speciali possono essere protetti con strumenti giuridici adeguati.

La legge mette a disposizione molteplici strumenti, partendo da quello base e molto spesso sottovalutato, che è il testamento, ai patti di famiglia, alle polizze vita, a donazioni trust e fondazioni.

Pianificare, quindi, significa essere lungimiranti, non pessimisti. Vediamolo come un gesto d’amore verso chi verrà dopo di noi: lasciamo ordine, serenità e visione del futuro.

Cancelliamo dalla nostra mente “Ci penseremo domani”. Il domani è già oggi.

* Fonti: Istat e studi sociologici

A cura di Bruno Linguanti, Vicepresidente e Consigliere d’Amministrazione di EFPA Italia, Fondazione affiliata di EFPA – European Financial Planning Association.

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