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Michele Principato Trosso torna in Sicilia con “Nostos”: mostra a Nicosia, 14–16 giugno 2025

Nel cuore del centro storico di Nicosia, tra le stanze cariche di memoria di Palazzo Cirino, si svolgerà dal 14 al 16 giugno 2025 Nostos, mostra personale dell’artista internazionale Michele Principato Trosso, curata dal critico Nino Arrigo.

L’inaugurazione, sabato 14 giugno alle ore 19.30, vedrà la presenza dell’artista e del pittore Giovanni Iudice, ospite speciale. Ad accompagnare il percorso espositivo, un itinerario enogastronomico firmato dal sommelier Marco Castrogiovanni, che trasformerà la visita in un’esperienza sensoriale completa.

Il titolo della mostra, “Nostos”, richiama l’eterno tema del ritorno, presente tanto nella letteratura antica quanto nel pensiero contemporaneo. Un ritorno che, per Trosso, assume un significato concreto e simbolico: dopo anni trascorsi tra esposizioni internazionali, l’artista fa ritorno alla sua terra, rispondendo a un richiamo profondo.

Nato in Germania nel 1974, Trosso vive e lavora oggi a Capizzi (ME). Laureato all’Accademia di Belle Arti di Catania, ha portato la sua ricerca artistica in numerosi contesti internazionali, dalla Biennale di Venezia a mostre in Europa, Asia, Africa e Americhe. La sua pittura, come sottolinea Nino Arrigo nel testo critico che accompagna la mostra, è insieme gesto e pensiero, materia e spiritualità.

Attraverso una cifra espressiva potente e meditata, Trosso crea tele in cui le forme sembrano affiorare e dissolversi, evocando paesaggi interiori e tensioni cosmiche. Il suo è un linguaggio pittorico che unisce l’istinto alla profondità etica, capace di trasformare il colore in narrazione e la materia in riflessione.

Nostos, però, non si limita a essere una semplice esposizione. È un atto di radicamento, una dichiarazione d’identità. Il ritorno di Trosso non segna una fine, ma un nuovo inizio. È il momento in cui il percorso artistico incontra le origini per generare nuova consapevolezza.

Per chi visiterà la mostra, sarà l’occasione di riflettere sul senso dell’appartenenza, del legame con la propria terra e con la memoria collettiva. In un tempo frammentato, l’arte di Trosso invita a rallentare, ascoltare, riconnettersi con ciò che ci costituisce. Una mostra che è anche un viaggio. Un ritorno che parla a tutti.

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