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L’ex Ciss ridiventa Centro di riabilitazione? Intanto il silenzio cala fra Comune e Regione

Sull’ex Ciss di Pergusa Comune e Regione non dialogano. E c’è da chiedersi se lo fanno per altro. Sarebbe per lo meno auspicabile considerato che le istituzioni non possono guardarsi in cagnesco ma debbono cercare il confronto per trovare soluzioni da offrire alle comunità. Rispetto tale assunto queste ultime vantano una sorta di diritto. Che ci sia scarsissimo dialogo fra il secondo piano di piazza Coppola e il vertice di palazzo d’Orleans è risaputo, adesso l’ennesima prova arriva dall’apprezzamento formulato con la Deliberazione n.116 del 4 marzo 2021 della giunta regionale riguardo la “Riconversione della struttura ex C.I.S.S. di Pergusa (EN)” in “Centro per la riabilitazione multidisciplinare.” La tempistica in questo caso svela tutto sul mancato dialogo. Lunedì 8 marzo il presidente del consiglio comunale Paolo Gargaglione apre i lavori di una seduta straordinaria a Pergusa proprio nello spazio antistante la struttura dell’ex Ciss per sollecitare pubblicamente il completamento e il suo utilizzo. Non va dimenticato che il palazzone pergusino è di proprietà comunale, dato in comodato gratuito all’Asp, e per esso alla Regione. Presenti consiglieri, giunta e sindaco. Da tutti si è levata una sola voce, completare e utilizzare il complesso. Non solo ma nel corso degli interventi è stata stigmatizzata l’assenza dei rappresentanti del governo regionale. Ma da Palermo nessuna comunicazione rispetto la decisione della giunta di governo del 4 marzo.  E qui scatta il giallo. Quattro giorni prima della seduta di consiglio comunale il presidente della Regione Nello Musumeci aveva messo la sua firma sulla deliberazione n.116 per la “Riconversione della struttura ex C.I.S.S. di Pergusa (EN)” a “Centro per la riabilitazione multidisciplinare” su proposta dell’assessore alla Salute Ruggero Razza. La proposta è stata sottoscritta ancora prima e porta la data del 23 febbraio 2021. Quindi a Palermo conoscevano bene e da tempo l’indirizzo da conferire all’ex Ciss. Come mai, rispetto questo nuovo passaggio, il governo regionale non si è premurato di dare una comunicazione, anche semplicemente ufficiosa, al sindaco Maurizio Dipietro e al presidente del consiglio comunale Gargaglione? E ancora. La deliberazione n.116 della giunta regionale offre un indirizzo sull’utilizzo dell’ex Ciss ma non fornisce alcuna notizia su come completare i lavori e sulla loro tempistica. L’assessore Razza ha chiesto ed ottenuto l’apprezzamento governativo alla proposta di riconversione e il mandato per “l’adozione dei conseguenziali atti di impulso – anche istitutivi del tavolo tecnico regionale – e di programmazione.” Nella relazione evidenzia che l’ex Ciss “nasce quale centro interprovinciale a carattere socio-sanitario per la riabilitazione funzionale dei soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali ed è stato oggetto di interventi di ristrutturazione finalizzati alla realizzazione di un centro di riabilitazione  multidisciplinare.” Interventi finanziati con ben 8.707.142,52. Adesso il giallo è fittto fitto. Il governo regionale evidentemente non comunica nulla rispetto la sua decisione al Comune ma riporta indietro le lancette. Solo fino a qualche settimana fa tutti sapevano, soprattutto dentro l’Asp 4 di Enna, che l’indirizzo era un altro: centro specializzato per la cura del Covid 19. Tanto è vero che i soliti bene informati giuravano e spergiuravano che già le gare per gli arredamenti erano pronte e qualche attrezzatura era stata consegnata. E adesso cosa nascerà, se nascerà, dentro l’ex Ciss? Di certo non tira aria buona.

Paolo Di Marco

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