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Il fattore tempo: il miglior alleato degli investimenti

Quante volte, davanti a un notiziario economico o a un calo improvviso della Borsa, abbiamo provato la tentazione di “fare qualcosa” subito? Magari vendere, magari comprare, magari spostare tutto su qualcosa che sembra più sicuro. È una reazione comprensibile, umana. Ma quasi sempre non è quella giusta.

Nel mondo degli investimenti, l’istinto di intervenire di continuo per inseguire le oscillazioni di mercato è uno degli errori più diffusi. Sembra razionale: “se agisco al momento giusto, guadagnerò di più”. E invece, molto spesso, è proprio questa frenesia a ridurre i rendimenti, a farci perdere opportunità e, nel peggiore dei casi, a farci commettere scelte sbagliate.

Quando si costruisce un portafoglio, l’obiettivo non dovrebbe mai essere quello di “indovinare” i momenti migliori per entrare o uscire dal mercato, ma, al contrario, dare agli investimenti obiettivi personali, tempi e respiro, permettendo loro di maturare e attraversare anche le fasi più turbolente dei mercati per cogliere, con il giusto orizzonte temporale, tutto il loro potenziale.

C’è infatti un alleato silenzioso e potente che molti trascurano: il tempo. E’ Il tempo, infatti, e non la tempistica, il fattore determinante per ottenere buoni risultati. Provare ad anticipare i movimenti del mercato – strategia nota come market timing – è una tentazione forte, ma quasi sempre poco efficace. Il rischio più grande? Perdersi proprio i momenti migliori, quei giorni di rimbalzo che fanno la differenza nei rendimenti di lungo periodo.

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Gli studi dimostrano infatti che negli ultimi trent’anni, chi ha perso anche solo i dieci giorni migliori del mercato azionario americano ha visto i propri rendimenti annui dimezzarsi. E chi si è lasciato sfuggire i cinquanta giorni migliori ha addirittura chiuso in negativo. Dati che ci ricordano e confermano quanto sia rischioso cercare di “prevedere” i mercati, i quali non seguono mai un copione lineare e trovano sempre il modo per risalire, anche dopo i crolli più forti. Ecco perché chi prende decisioni affrettate – vendendo nel panico o comprando sull’onda dell’euforia – finisce spesso per compromettere i risultati complessivi.

A questi comportamenti si affianca, inoltre, la confusione tra volatilità e perdita. La volatilità misura semplicemente la variazione dei prezzi rispetto alla loro media e tende a ridursi nel tempo. Se volessimo raffigurala, è come un respiro del mercato, un’oscillazione naturale che nel lungo periodo tende ad attenuarsi, riportando sempre tutto verso il proprio equilibrio.

Per trarre vantaggio dal fattore “tempo” è quindi opportuno seguire alcune buone pratiche: definire obiettivi chiari, stabilire un orizzonte temporale corretto per raggiungerli, visto che spesso si tende ad assegnare ai propri investimenti un orizzonte temporale breve più per prudenza che per effettiva necessità, non farsi condizionare dai movimenti di breve termine e, soprattutto, non cedere alle emozioni, spesso foriere di decisioni non corrette e irrazionali.

E’ importante quindi ricordare che la pazienza è il fattore premiante sui mercati. Vince chi riesce ad attendere, a mantenere la calma e a lasciare che il proprio capitale lavori. Perché il miglior alleato degli investimenti è da sempre il fattore tempo.

A cura di Marina Maghelli, Consigliere d’Amministrazione di EFPA Italia, Fondazione affiliata di EFPA – European Financial Planning Association

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