Gli strumenti di investimento: questi sconosciuti

Parlare di investimenti spesso fa sorgere immagini di grafici complessi, mercati frenetici e linguaggi tecnici. Eppure, investire non è altro che un viaggio verso i propri obiettivi di vita. E per intraprendere questo viaggio servono gli strumenti adeguati.
Nel 2007 l’Unione Europea ha introdotto la MIFID, direttiva europea sui mercati degli strumenti finanziari, con lo scopo di proteggere gli investitori e di garantire la trasparenza dei mercati finanziari. Da quel momento, gli intermediari finanziari hanno l’obbligo di valutare che gli investimenti proposti siano adeguati alla conoscenza/esperienza dei clienti, a conoscere la loro situazione finanziaria, patrimoniale e gli obiettivi di investimento e, proprio partendo dalle loro esigenze, consigliare lo strumento di investimento più adatto.
Escludendo strumenti dedicati alla liquidità – come conti correnti, conti deposito e libretti di risparmio – esploriamo i principali strumenti in cui è possibile investire i nostri soldi:
Obbligazioni e Titoli di Stato:
Sono titoli emessi dallo Stato (BOT, BTP, CCT), da enti pubblici, banche o aziende (i cosiddetti Corporate Bond) per raccogliere capitale. Conferiscono all’investitore che li compra il diritto a ricevere, alla scadenza prefissata, il rimborso delle somme versate e una remunerazione, chiamata cedola. Possono essere a tasso fisso o variabile, sono ideali per chi desidera un rendimento periodico e accetta una moderata esposizione al rischio.
Azioni:
Acquistare un’azione significa diventare socio di una società per azioni (SPA). L’azionista è un socio e quindi partecipa all’attività economica della società stessa sopportandone anche i rischi legati al valore delle azioni possedute. Sono investimenti adatti a chi cerca una crescita più elevata del proprio capitale nel lungo termine, con la consapevolezza delle maggiori oscillazioni rispetto ad altri tipi di investimento.
Fondi comuni di investimento:
Gestiti da società specializzate (SGR), raccolgono il capitale di più risparmiatori per investirlo in modo collettivo, come unico patrimonio, in strumenti come azioni, obbligazioni, titoli di stato. Il risparmiatore acquista quote del fondo, beneficiando della gestione professionale e della riduzione del rischio grazie alla diversificazione. Sono adatti a chi voglia affidarsi alla competenza di esperti e sono caratterizzati da uno stile di gestione attivo.
ETF (Exchange Traded Fund):
Noti anche come fondi indice, replicano in modo passivo l’andamento di un indice di mercato, quindi, al contrario dei fondi comuni, seguono fedelmente l’indice scelto e sono caratterizzati da costi più bassi.
Unit Linked e Index Linked:
Questi strumenti combinano la componente assicurativa a quella finanziaria. Si tratta di polizze vita che, oltre a garantire una copertura assicurativa, offrono l’opportunità di investire in una vasta gamma di strumenti finanziari, spesso collegati a fondi o indici di mercato. Ideali per chi ha un orizzonte temporale medio-lungo e desidera una tutela patrimoniale.
Fondi Pensione:
Le forme pensionistiche complementari – individuali o collettive – sono progettate per integrare la pensione pubblica al momento del pensionamento. Investire in un fondo pensione significa, quindi, prendersi cura del proprio futuro, mettendo oggi le basi per una vecchiaia serena.
In conclusione, bisogna ricordare che gli strumenti per investire sono tanti, ma senza una buona pianificazione finanziaria, il portafoglio rischia di non essere efficiente.
A cura di Paola Ciapparoni, Consigliere d’Amministrazione di EFPA Italia, Fondazione affiliata di EFPA – European Financial Planning Association.
