Politica

Enna, PD: “Cozzo Matrice non è un terreno di conquista”

La vicenda che in questi giorni ha interessato il sito archeologico di Cozzo Matrice impone alcune domande urgenti, che né il Comune di Enna né le istituzioni competenti si sono finora preoccupate di affrontare pubblicamente. Lo facciamo ancora una volta noi, come Partito Democratico e come Giovani Democratici di Enna, convinti e ribadendo nuovamente che sulla gestione dei beni pubblici non possano esistere zone grigie, silenzi istituzionali o scorciatoie personali, soprattutto a seguito della nota scomposta di FdI che riscontrava molto poco opportunamente (chissà perché) le nostre legittime domande.

Le riproponiamo e lo facciamo meglio.
Ci chiediamo, e chiediamo ancora alle autorità preposte, a che titolo un cittadino privo di incarichi formali o competenze riconosciute nel settore dei beni culturali si dichiari pubblicamente “personalmente” responsabile delle operazioni condotte sul sito. A che titolo la stessa persona si presenti in sopralluogo con una jeep, accompagnato da esponenti locali e giovanili di Fratelli d’Italia (il segretario comunale del partito Arangio, e quello della giovanile Gessaro), in una scena che ha tutta l’aria di un’iniziativa politico-partitica, più che di un’azione civica. A che titolo, infine, un partito di governo può permettersi di trasformare un sito archeologico in spazio di affermazione identitaria, rispondendo in nome e per conto di altri a delle critiche sulla questione del recupero, con attacchi e sberleffi.
E, infine, a che titolo tutto questo finisca addirittura – per delle domande! Costava così tanto rispondere? – in un clima pesante fatto di attacchi personali e minacce di querele.

Non è in discussione la partecipazione attiva dei cittadini alla valorizzazione del patrimonio culturale. Tutt’altro: chi conosce il nostro impegno sa quanto riteniamo importante il coinvolgimento delle comunità.
Ma ogni intervento, soprattutto se riguarda un bene pubblico, deve essere accompagnato da trasparenza, professionalità e rispetto delle procedure. Nessuno può agire al di fuori di questo perimetro.
Né, tantomeno, può farlo chi lo fa sostenuto pubblicamente da un partito politico che oggi, invece di chiarire, tenta di spostare il dibattito sul piano dello scontro ideologico. Tutto questo dopo le sfilate in jeep e i proclami pubblici – quelli sì volti a chiarire che l’iniziativa è la “loro”, “loro” il personale impegnato, “loro” il progetto disegnato, “loro” le risposte alle critiche. Talmente “loro” che possono pure permettersi di offrire il biglietto per la visita guidata condotta non si sa bene da chi.

Siamo grati all’onorevole Fabio Venezia per aver portato la questione all’Assemblea Regionale Siciliana, chiedendo alla Regione di fare chiarezza su ogni passaggio: dalla gestione del sito, alla presenza di soggetti non istituzionali, fino all’eventuale rilascio di autorizzazioni. È un atto dovuto, perché i beni archeologici non appartengono a chi li presidia con più visibilità o più follower, ma a tutta la collettività. Non è accettabile che un sito vincolato venga “preso in carico” da chi non ne ha né il titolo, né il mandato, né la competenza, o, peggio ancora, “occupato” per sfilate e scenette di second’ordine pensate per mettere malconce bandierine.

Il Partito Democratico e i Giovani Democratici di Enna continueranno a seguire questa vicenda con attenzione. Cozzo Matrice è un bene comune, non un terreno di conquista. La cultura merita rispetto. La legalità non è un optional. E la politica, se vuole essere credibile, deve sempre rispondere alle domande.

Giuseppe Seminara
Segretario del Partito Democratico di Enna

Fabio di Natale
Segretario dei Giovani Democratici di Enna

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