Cultura

Enna, De Amicis e la Rimbaud di Belfort: un ponte musicale tra due scuole d’Europa

Costruire un ponte tra due nazioni attraverso due scuole medie. Gli allievi della scuola francese Arthur Rimbaud di Belfort e quelli della De Amicis di Enna, uniti in un concerto per raccontare di pace, fratellanza e condivisioni . Il progetto nell’ambito dell’Erasmus, ha avuto come protagonisti i due istituti scolastici già coinvolti nel 2021, anno in cui nasce il partneriato tra la De Amicis e la regione accademica di Besançon dove risiede Giuliano Chiello, ennese di origine, francese di adozione, ispettore pedagogico regionale, che di fatto ha ideato il progetto . Si tratta di un progetto di formazione destinato certamente ai docenti ma che mette al centro l’incontro umano e musicale a beneficio degli alunni, con l’aiuto dello strumento informatico che ha permesso il contatto relazionale e la collaborazione a distanza durante questi due anni. Frutto di questo lavoro a lungo termine, oltre la coesione dei ragazzi e del personale, la creazione di un brano musicale composto da alunni e docenti e di una scaletta di brani orchestrali interpretati in due concerti che si sono tenuti a Belfort, in Francia, e qualche giorno fa ad Enna al teatro comunale Neglia. Gli allievi della De Amicis, infatti, hanno trascorso una settimana in Francia ed ora i francesi sono arrivati ad Enna ospiti delle famiglie degli allievi. Ogni concerto ha raggruppato tutti gli alunni musicisti, 46 in totale, diretti da Nicolas Tornare, docente di educazione musicale e canto corale per le classi ad indirizzo musicale della scuola media “Arthur Rimbaud” di Belfort, regione di Besançon, ed Elisabetta Russo e Lucio Giunta, docenti di musica alla De Amicis .Una vera e propria orchestra con pianoforte/tastiera, flauto traverso, violino, chitarra, clarinetto, oboe, sax, tromba, trombone, viola da gamba, arpa e cornamusa e percussioni. “Dal punto di vista professionale: come ispettore pedagogico regionale – dice Giuliano Chiello – ruolo che occupo in seno al ministero della pubblica istruzione francese dal 2018, oltre, ad esempio, alla valutazione degli istituti scolastici la mia attività spazia anche nel campo della disciplina, che nel mio caso è quella artistico-musicale. In merito a quest’ultimo ambito, mi occupo in particolare del reclutamento, della valutazione e della formazione degli insegnanti di educazione musicale e canto corale, su scala regionale. Elisabetta Russo e Pino Colaianni, docente anch’egli coinvolto nel progetto, sono stati miei insegnanti rispettivamente di pianoforte e di solfeggio, quando ero un adolescente. A loro, e ad altri docenti al De Amicis, mi legano innanzi tutto sentimenti di amicizia e stima. Lavorare con loro per la realizzazione di questo progetto, e a Enna, per Enna, mia città natale, dove ho genitori, parenti e ricordi dei miei primi vent’anni di vita , è stato per me come intrecciare i fili della mia storia personale, quella di un emigrato legato agli affetti delle radici, e ritrovare una sorta di emozionante unità esistenziale un po’ perduta, attraverso esperienze condivise e ponti costruiti tra persone lontane , colleghi francesi, amici ennesi, che conoscono e rappresentano per me rispettivamente una sola delle due parti della mia esistenza”. Un’esperienza unica anche per gli allievi dei due istituti europei che li ha portati fianco a fianco nel segno della musica . Tutto questo grazie anche alla collaborazione con le equipes pedagogiche e dirigenti dei due istituti scolastici partners, sia in fase progettuale che di attuazione. Per la scuola media “Arthur Rimbaud” di Belfort, oltre a Nicolas Tornare, Luc Chaideyrou, professore d’italiano. Sophie Sbaffo docente di storia e geografia, la vice preside Delphine Andreoli, la dirigente amministrativa Karine Dufraisse e la preside Corinne Monchâtre . Mentre per la scuola media De Amicis in prima fila ci sono stati i docenti Elisabetta Russo, Lucio Giunta, Stefano Termini, Francesco Marasà, Pino Colaianni, Filippa Ilardo, i presidi Filippo Gervasi e Marinella Adamo e la vice preside Stefania Mancuso. Stefano. “Lo strumento musicale, come ampliamento dell’offerta formativa, diventa una risorsa e soprattutto rientra nel curriculum didattico che i ragazzi scelgono e diventa un eccellenza viste le esperienze realizzate dalla nostra scuola” dice Stefano Termini. “Noi siamo molto orgogliosi di aver spinto la nostra scuola in ambito internazionale con questo meraviglioso progetto, grazie all’idea di Giuliano, concertata con noi, che é stata possibile realizzare. Speriamo in un futuro ancora più florido, e che la scuola possa aprirsi ancora di più all’Europa”- conclude Elisabetta Russo.

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