Enna, ASP: presentato il Profilo di Salute e di Equità della provincia: una fotografia dettagliata, utile a orientare le scelte future

L’ASP di Enna ha presentato mercoledì 29 ottobre presso la Sala Cerere il Profilo di Salute e di Equità della provincia, uno studio che aiuterà tutti gli addetti nell’approccio alla salute pubblica del territorio. L’incontro si è svolto alla presenza dei vertici aziendali, dei rappresentanti istituzionali e di diversi operatori sanitari. Il Prof. Salvatore Scondotto, professore associato di Igiene Generale e Applicata, ha illustrato i risultati di un lavoro analitico realizzato in stretta collaborazione con la Scuola di Specializzazione di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Kore di Enna. Molto più di una raccolta di dati sanitari: una fotografia completa delle condizioni di vita e di salute della comunità ennese, costruita incrociando indicatori demografici, ambientali, sociali ed economici con le percezioni dirette dei cittadini. I dati emersi delineano un quadro che richiede particolare attenzione. La provincia di Enna si conferma la più anziana della Sicilia, con un’aspettativa di vita che, pur superando i 79 anni per gli uomini e gli 83 per le donne, rimane inferiore alla media regionale. Preoccupa soprattutto l’incidenza del diabete, seconda causa di morte che da sola rappresenta oltre il 10% dei decessi, insieme agli eccessi di mortalità per patologie cardiovascolari e respiratorie croniche. Particolarmente significativa è la diffusione di fattori di rischio modificabili: sedentarietà, sovrappeso, ipertensione e ipercolesterolemia registrano valori superiori al resto della Sicilia. Si tratta di elementi assolutamente prevenibili, che tuttavia contribuiscono pesantemente al carico di malattia. Anche l’adesione agli screening oncologici, soprattutto quello per il tumore del colon-retto, presenta ampi margini di miglioramento. Durante la presentazione, Il Direttore Generale Mario Zappia ha sottolineato come questi dati non costituiscano un semplice elenco di criticità, ma rappresentino la base conoscitiva necessaria per costruire una sanità più proattiva ed efficace. L’ASP di Enna ha infatti già avviato, sulla scorta di queste evidenze, programmi di prevenzione mirati e sviluppato strumenti pensati per ridurre concretamente i fattori di rischio emersi. Uno di questi è il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PPDTA) per l’educazione alla dieta finalizzata al contrasto al sovrappeso e all’obesità, che in provincia di Enna rappresentano un vulnus significativo con statistiche più severe rispetto al contesto nazionale. Il PPDTA in questione è stato illustrato in Sala Cerere dal prof. Vincenzo Restivo Direttore della Scuola di Specializzazione Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Kore. Questo percorso, inquadrato all’interno dei LEA, è rivolto a tutti i residenti della provincia di Enna, garantendo accesso gratuito, previa valutazione da parte del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta, per un percorso di rieducazione alimentare, sostegno psicologico e formazione al movimento. Si svolge presso l’ambulatorio del Dipartimento di Prevenzione nei locali dell’ex ospedale di Enna alta con acceso tutti i lunedì e giovedì pomeriggio per facilitare i lavoratori. Il DG Zappia ha illustrato anche le altre iniziative aziendali già intraprese come strategie preventive: il Piano Aziendale della Prevenzione per la promozione dell’attività fisica e la lotta alla sedentarietà; le tante iniziative per la promozione culturale all’adesione degli screening oncologici,  Open Day; motorhome; stand presso fiere e feste di paese . E ancora, il PDTA Diabete già attivo e il PDTA per lo scompenso cardiaco in fase di attivazione;  il sistema di sorveglianza PASSI con cui l’ASP raccoglie dati, sui principali fattori di rischio modificabili, attraverso interviste telefoniche standardizzate. Infine, il modello di aggregazione dei dati attraverso la Banca Dati Assistiti (BDA) che consentirà la stratificazione della domanda di assistenza per essere ripensata in senso proattivo: raggiungere il paziente, di cui si monitora il profilo sanitario, prima che questo diventi acuto. Il lavoro da fare è tanto e l’obiettivo è ambizioso: passare a una vera e propria medicina di iniziativa, capace di raggiungere i cittadini prima che le patologie diventino acute, promuovendo stili di vita sani, screening preventivi periodici e interventi mirati sulle priorità del territorio.L’incontro del 29 ottobre si è configurato proprio come un momento di condivisione e di ascolto reciproco, in cui dati scientifici, riflessioni e strategie operative sono stati messi a disposizione di tutti per diventare costruttivi.
 Come ha sottolineato il Direttore Generale Zappia: “È fondamentale la sinergia tra azienda sanitaria, istituzioni locali, e cittadini. Il profilo di salute è un documento in continua evoluzione, uno strumento operativo che non tutti hanno, il quale necessita del coinvolgimento attivo della comunità per identificare al meglio i bisogni di salute e costruire insieme le risposte sanitarie più efficaci“.
 
					



