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Da tutto il Mondo per salvare una vita: un pianista sotto le bombe chiede aiuto prima che sia troppo tardi

Ci sono storie che non fanno rumore, ma scavano. Che arrivano in punta di piedi, eppure lasciano un segno profondo.
Quella di Svyatoslav Starchevsky, giovane musicista ucraino di 25 anni, è una di queste. E oggi, dalla guerra che lo minaccia, parte un appello disperato che unisce tutto il Mondo in una corsa contro il tempo per salvargli la vita.
A fine luglio, Svyatoslav compirà 25 anni. In Ucraina, questo non significa festeggiamenti, ma un obbligo: l’arruolamento e la chiamata al fronte.
Ma lui non è un soldato. Le sue mani non sono fatte per imbracciare un fucile. Sono le mani di un pianista, di un giovane che da tre anni racconta la guerra attraverso la musica, resistendo al buio con la forza del suono.
Il 17 giugno scorso, da una Odessa piegata dai bombardamenti, ha compiuto un gesto che pochi dimenticheranno. Ha scritto ad Antonella Barbera, una donna siciliana conosciuta solo online, affidandole ciò che per lui contava di più: tre anni di video, note, esplosioni, preghiere.
“Non so cosa succederà domattina. Io non voglio morire. Io resisto. Dio, ma tu salvami”, le ha scritto. Nessuna richiesta. Solo una consegna silenziosa, carica di speranza.
Da quel gesto sono nati tre video e una rete internazionale. Svyatoslav ha creato un gruppo con amici sparsi tra Ucraina, Germania, Spagna e Stati Uniti. Da New York è partita una campagna GoFundMe per aiutarlo a fuggire dalla guerra.
La solidarietà non si è fermata lì: a Piazza Armerina, una docente ha lanciato l’idea di affiancare alla raccolta online una rete di salvadanai nei negozi della città. Iniziativa che ha presto coinvolto anche Enna.
Oggi, anche nel capoluogo ennese, molti esercenti hanno scelto di tendere la mano a questo giovane pianista. Le attività che ospitano i salvadanai sono: Edicola del Viale, Tabacchi Fontanazza, Bar Erbicella, Bar dell’Angolo, Di Bella 1867, Shamrock, Barrio’s e Sorseggio.
L’obiettivo è semplice, ma vitale: garantirgli una via di fuga sicura, coprire le spese del viaggio e dei documenti, offrirgli cure mediche e la possibilità di ricominciare altrove. Lontano dalla guerra. Vicino alla vita.
Svyatoslav non cerca riflettori. Cerca solo una possibilità.
La sua musica, registrata sotto le sirene e tra le macerie è una preghiera di resistenza.
Ogni offerta, ogni parola condivisa, ogni gesto può fare la differenza tra la salvezza e l’orrore.
Chi vuole contribuire può farlo anche online, attraverso la piattaforma GoFundMe:


https://www.gofundme.com/f/FundStarchevskySlava


Il tempo stringe. Ma la speranza non è ancora perduta.
Aiutiamolo a salvarsi. Perché nessuno dovrebbe essere costretto a scegliere tra l’arte e la guerra, tra la vita e l’obbligo di uccidere.

Manuela Acqua

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