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Centri Anziani a Enna, cittadini denunciano irregolarità nella gestione: “Si rispetti la legge e chi è in regola con il RUNTS”

Lettera aperta alla redazione: chieste azioni immediate da parte del Comune, in stallo le convenzioni con associazioni non iscritte al registro nazionale.

È giunta alla nostra redazione una lettera firmata da Paolo Russo, cittadino ennese, che solleva una serie di questioni riguardanti la gestione dei centri anziani nel Comune di Enna e la regolarità delle associazioni coinvolte, in riferimento alle normative del Codice del Terzo Settore.

Russo ringrazia inizialmente l’amministrazione comunale per l’incontro recentemente organizzato sul RUNTS durante il quale un avvocato del CSV ha chiarito aspetti legali legati all’iscrizione al registro e ai requisiti necessari per definirsi ETS o APS. Tuttavia, evidenzia la mancata partecipazione di funzionari comunali, “impegnati in Consiglio comunale”.

Il nodo centrale della segnalazione riguarda le attuali associazioni che gestiscono i centri anziani della città, alcune delle quali — secondo quanto riferito — non risultano iscritte né agli albi regionali né al RUNTS. Secondo l’articolo 91 del Codice del Terzo Settore, ricorda Russo, è illegale definirsi ETS o APS senza la regolare iscrizione, con sanzioni pecuniarie previste per le associazioni inadempienti.

Durante l’incontro, è emerso che alcune associazioni continuano a usufruire di locali comunali e copertura di spese (utenze, affitti) nonostante non siano formalmente in regola. Questa situazione, si sottolinea, potrebbe esporre l’amministrazione a rilievi della Corte dei Conti, specialmente in presenza di convenzioni che prevedono attività progettuali riservate a enti regolarmente iscritti al RUNTS.

Alcuni rappresentanti delle associazioni iscritte lamentano una disparità di trattamento: “Chi è in regola paga commercialisti, assicurazioni e spese di gestione ma non ha nemmeno una stanza dove operare”, si legge nella lettera. Si chiede, pertanto, il ritiro delle attuali convenzioni e l’indizione immediata di una nuova manifestazione di interesse secondo quanto previsto dall’articolo 56 del Codice del Terzo Settore.

Russo conclude evidenziando anche il mancato utilizzo di altri spazi pubblici, come l’ex chiesa di Santa Lucia, destinata alla Casa del Volontariato, e solleva dubbi sulla regolarità delle assegnazioni di locali e contributi ad associazioni non iscritte al registro.

“Il dado è tratto – scrive – bisogna avere il coraggio di procedere con regole chiare e trasparenti. Le associazioni regolari ci sono e sono pronte a gestire i centri anziani. Serve solo la volontà politica”.

Segue il testo integrale della lettera inviata in redazione:

“Inizio con il ringraziare il Comune di Enna per l’incontro organizzato sul RUNTS e le leggi attuali ed i vantaggi che prevede l’iscrizione, presentate da un avvocato del CSV. L’incontro è stato molto utile perchè ha chiarito molte cose dal punto di vista giuridico, peccato l’assenza di qualche funzionario del Comune, perchè gli assessori erano impegnati al consiglio comunale. Inizio a confermare quanto detto in una mia precedente lettera, con la quale dichiaravo che le associazioni che si definiscono ETS e APS non iscritte prima negli albi regionali ed ora al RUNTS, non possono definirsi con queste sigle perché contro la legge Art 91 codice terzo settore (ribadito dall’avvocato del csv) punibili con una pena pecuniaria a carico delle associazioni. La verifica di queste associazioni avverrà come predisposto da un decreto da parte dell’agenzia delle entrate, csv, ministero, guardia di finanza. Mi ha fatto piacere che la situazione di ” irregolarità dei centri anziani ” è stata fatta presente da un rappresentante di un centro anziani, la quale confermava che erano APS e non si sono mai iscritti in nessun albo. Alla domanda sulla convenzione dei centri anziani visto la situazione delle attuali associazioni che gestiscono, è stato detto che visto che il comune paga le utenze, affitti , potrebbero avere problemi con la corte dei conti , visto che le associazioni in base all’art. 91 del codice del terzo settore non sono  in regola, e visto che la convenzione prevede attività sociali di progettazione e collaborazione, concessione dei locali ad enti del terzo settore, le stesse non sono iscritte al RUNTS e non posso dunque gestirli , il consiglio che è stato dato e di levare l’attuale convenzione ( il comune e l’assessore ha già dato un paio di mesi per mettersi in regola confermato dall’anziano , ma non applicato per scelta dai presidenti , ribadito in un loro comunicato ) ed indire subito una nuova manifestazione prevedendo l’applicazione dell’ art. 56 del codice del terzo settore e l’iscrizione al RUNTS, visto che la volontà politica è quello di garantire l’apertura dei centri e farli gestire ad enti del terzo settore. Allora molti presidenti in regola col RUNTS (più dei centri anziani) si sono chiesti: come mai loro per essere in regola pagano commercialisti, assicurazioni, costi di gestione, e non hanno una stanza per avviare attività? esiste un patto tra le attuali associazioni per la quale a ” vita ” devono gestirli loro i centri ? Si chiede rispetto per chi è in regola col RUNTS nulla di più!! Inoltre la casa del volontariato ex chiesa di S. Lucia come detto da un assessore, perché la manifestazione ancora ad oggi non è stata fatta ed i locali rischiano di essere sottoposti ad atti vandalici o abbandonarli?  ed altri locali concessi ad associazioni sportive o associazioni non iscritte al RUNTS per le attività con la quali furono date sono stati fatti controlli o ricognizione (basta verificare il patrimonio ” locali ” dati ad associazioni non saranno meno di una 20) ed i vari contributi per (organizzazioni, collaborazioni ecc…) per eventi ad associazioni? E’ prevista nel regolamento comunale l’iscrizione al RUNTS (forse andrebbe rettificato se non previsto) quando ci sono collaborazioni o progettazioni o realizzazioni? Ci dispiace che questa questione sollevata da una interrogazione del consigliere Cardaci è stata abbandonata dalla politica soprattutto dallo stesso propositore e dai vari colleghi Baldi , Trovato ed altri ,non riprendendo la questione visto il silenzio dell’ assessore e dei dirigenti, con la quale in un incontro effettuato un paio di mesi fa avevano dato del tempo alle associazioni che gestiscono i centri per mettersi in regola ( non si può dare ulteriore tempo , per rispetto di chi lo ha fatto in passato a mettersi in regola ) , ma i presidenti avevano confermato la loro posizione? Penso che l’assessore dovrebbe garantire chi è in regola per la gestione delle cose pubbliche chi è in regola (e sono di più dei centri anziani) e non reputo l’assessore o il dirigente dei sprovveduti, o devono dare ” nuovamente ulteriore tempo ” al fine di calmare le acque. I romani dicevano “alea iacta est” ovvero “il dado è tratto”.  La questione centri anziani si risolverebbe nel giro di una settimana riproporre la stessa manifestazione (copia ed incolla) e far ripartire i centri anziani con regole precise e trasparenti come prevede il RUNT, non mancano associazioni che sono disponibili a gestire i centri basta solo la volontà e chiudere definitivamente questa questione che ormai si protrae da più mesi, visto che il motto dell’amministrazione è “correre”  ma su questa situazione si procede a passi di lumaca . Ringrazio nuovamente le testate per la possibilità che date a semplici cittadini nel far conoscere i fatti.”

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