Aidone (En): riapre la Chiesa di San Domenico con la mostra Equus Inter Lumina di Gustavo Aceves

Giovedì 18 settembre ad Aidone sarà inaugurata la Chiesa di San Vincenzo Ferreri, nota come San Domenico, che torna al pubblico dopo un importante intervento di restauro. L’edificio, che appartiene al Fondo Edifici di Culto (FEC) del Ministero dell’Interno, rappresenta uno dei gioielli architettonici più significativi del centro storico.
Edificata nel 1419, la chiesa si distingue per la sua facciata in pietra bianca bugnata a punta di diamante, un unicum nell’architettura religiosa siciliana. Questa lavorazione richiama modelli celebri come il Palazzo Sanuti di Bologna, il Palazzo dei Diamanti di Ferrara e la Chiesa del Gesù Nuovo di Napoli. L’alternanza tra conci bugnati e conci piani crea raffinati giochi di luce che restituiscono al prospetto una rara eleganza plastica.
«La consegna della Chiesa di San Domenico alla città – ha dichiarato il sindaco Annamaria Raccuglia – è motivo di grande soddisfazione. Restituiamo ad Aidone un luogo identitario che torna a vivere come spazio di comunità e cultura. Un ringraziamento va a Sua Eccellenza il Prefetto di Enna, dott.ssa Carolina Ippolito, che con sensibilità ha autorizzato e accompagnato questa iniziativa, e al Soprintendente di Enna, Angelo di Franco, per l’attenzione e la supervisione garantita durante il percorso di restauro».
«Questo traguardo – ha aggiunto l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Catalano – è il risultato di un impegno che ha permesso al Comune di Aidone di ottenere un finanziamento regionale nell’ambito dei programmi di rigenerazione urbana. Grazie a queste risorse abbiamo potuto recuperare un bene di straordinario valore storico e architettonico».
Ad accogliere i visitatori sarà la mostra Equus Inter Lumina di Gustavo Aceves, un progetto diffuso che prende avvio dal Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale, diretto dal dott.Carmelo Nicotra, e si sviluppa nei comuni di Piazza Armerina, Aidone, Mazzarino e Pietraperzia. L’iniziativa rientra nella programmazione culturale del Parco e del suo Comitato Tecnico Scientifico, presieduto dal Soprintendente Angelo di Franco.
«Le opere di Aceves – ha osservato l’assessore alla cultura Alessandra Mirabella – affrontano il tema universale delle migrazioni, evocando cammini, speranze e fragilità. Il messaggio della mostra acquista ancora più forza grazie all’installazione nell’unica navata della chiesa quattrocentesca, dove l’architettura e la sua singolare eleganza amplificano l’impatto evocativo delle sculture. È un linguaggio che attraversa i secoli e che oggi risuona con le grandi sfide del nostro tempo, ricordandoci che dietro ogni massa in movimento ci sono persone, storie e vite».
La riapertura della Chiesa di San Domenico segna così un momento di particolare importanza: la valorizzazione di un bene monumentale appartenente al FEC e l’avvio di un percorso culturale che intreccia memoria, arte contemporanea e visione internazionale.