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A Enna non decolla il servizio di raccolta a domicilio per rifiuti ingombranti. Lo dichiara il consigliere Emanuela Guarasci

A Enna, non decolla ancora, e inspiegabilmente, il servizio di raccolta a domicilio per i rifiuti ingombranti. L’ente preposto, Eco Enna servizi, pur dovendo provvedere una volta al mese al ritiro “sotto casa” dei rifiuti ingombranti – cioè di tutti quei rifiuti per i quali non è previsto il conferimento in nessuna delle tipologie di raccolta differenziata disponibili – e nonostante i cittadini paghino in bolletta anche per questo, non ha ancora attivato il servizio dopo più di un anno dall’approvazione del relativo Regolamento.
A denunciare l’inefficienza dell’ente gestore del servizio rifiuti e del Comune è il Consigliere Comunale Emanuela Guarasci che risveglia la questione, ormai sopita da troppo tempo, con un’Interrogazione rivolta al sindaco Maurizio Dipietro e depositata in questi giorni.
“Esiste una precisa norma – spiega Emanuela Guarasci – che impone al gestore del servizio di raccolta rifiuti di provvedere una volta al mese alla raccolta a domicilio dei rifiuti ingombranti su tutto il territorio comunale. Tale norma – continua il consigliere PD – è contenuta nell’art. 5 del Regolamento per la gestione dei centri di raccolta, approvato dal Consiglio comunale il 16 ottobre 2018, oltre un anno fa, ma ad oggi totalmente ignorato sia da chi dovrebbe erogare il servizio, sia da chi dovrebbe esserne garante. Nonostante i cittadini paghino perché questo importante servizio venga erogato regolarmente. Per questo – conclude – ho deciso di capire come mai e perché non si provveda a raccogliere porta a porta anche quei rifiuti che per dimensioni o per materiale, non possono andare nella differenziata. Cosa che crea non pochi problemi soprattutto a quei cittadini che, per svariate ragioni, non hanno la possibilità di recarsi presso i due centri di raccolta della Venova o di Scifitello a conferire correttamente il vecchio divano, quanto piuttosto il letto rotto, la bici, il lampadario o quant’altro non più utilizzabile dalle famiglie”.

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