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Caso Rugolo: abusi, silenzi e smentite. Camedda a Cantaro: “Messina ha avuto un ruolo”

Si apprende, non senza nutrire grande sorpresa, il comunicato dell’Avvocato Gabriele Cantaro, il quale, benchè non ci risultino sue adeguate referenze e competenze professionali nell’ambito dell’Ordinamento canonico, ha voluto rilasciare, addirittura a titolo personale, delle dichiarazioni mediante cui smentisce il precedente comunicato stampa reso dal sottoscritto e dal suo Assistito il 14/07/2025, definito dal suindicato legale di Sua Eccellenza Monsignor Rosario Gisana, come falso e privo di fondamento nei suoi contenuti. Appare opportuno ricordare al medesimo che, ex art. 1 e 6 delle Norme sui delitti in materia riservata (Sacramentorum Sanctitatis Tutela), la competenza esclusiva per i delitti contra sextum cum minore, non è della Diocesi, come dallo stesso lasciato intendere, ma, bensì, la stessa è riservata solamente al Dicastero per la Dottrina della Fede, unica Autorità competente nella Chieda a giudicare i casi di pedofilia posti in essere da sacerdoti e a rilasciare la delega per lo svolgimento del conseguente procedimento giudiziale o amministrativo penale che, evidentemente, nel caso in specie non è stata concessa alla Diocesi di Piazza Armerina, tanto che, lo si ribadisce con forza, i Commissari indicati sono tutte persone del Nord Italia e, comunque, la raccolta delle prove si è svolta in un contesto ben lontano dalla Diocesi suddetta proprio per evitare il rischio di indebite interferenze! Sostenere, poi, che il Sig. Antonio Messina, e per ovvio riflesso professionale il sottoscritto, siano estranei, ovvero “non hanno avuto alcun ruolo” in questo procedimento, a fortiori, è privo di ogni fondamento: è proprio il Signor Messina il primo accusatore di Don Giuseppe Rugolo, il quale è stato processato e condannato in Sede canonica proprio a fronte dell’indagine previa effettuata sulla base delle accuse a lui formulate dal medesimo denunciante! Dispiace constatare, sebbene in tale occasione ci si ritrovi solo in ambiti vicini, che ancora una volta si è percepita la poca vicinanza della Diocesi di Piazza Armerina nei confronti delle vittime di abusi, con particolare considerazione verso il Signor Antonio Messina, e ciò nonostante l’impegno che si è voluto mostrare con la divulgazione della notizia della condanna!

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