Alla Casa Circondariale di Piazza Armerina nasce un playground che profuma di rinascita

Si è svolta ieri, 2 dicembre, un’inaugurazione che ha lasciato un segno profondo nel cuore di chi vi ha partecipato, quella del progetto “Street Art Lab – Basket Walls. Un playground di arte e speranza”, un’iniziativa capace di trasformare un semplice spazio esterno della Casa Circondariale di Piazza Armerina in un luogo vibrante, simbolico, quasi poetico.
Quello che fino a poco tempo fa era un angolo anonimo, oggi esplode di colore, energia e possibilità. Ogni muro racconta una storia, ogni tratto di pennello è diventato voce, ogni schizzo di vernice un passo verso una nuova consapevolezza.
L’iniziativa, fortemente voluta dalla direttrice della Casa Circondariale Donata Posante, dal capo dell’area educativa Marianna Cacciato, dal Comandante della Polizia Penitenziaria Salvatore Puglisi, dal Commissario Alfredo Scrivano è stata resa possibile grazie all’impegno appassionato dell’associazione FraTe Giò Onlus, della Caritas diocesana e di Young Caritas. Una rete di persone e realtà che ha dimostrato come, quando si crede nel cambiamento, qualcosa di bello può davvero accadere.

Il nuovo playground non è solo un campo da basket o una parete dipinta: è un luogo di rigenerazione, dove i colori si mescolano ai pensieri e i gesti creativi diventano strumenti di libertà interiore.
Le pareti, un tempo mute, si sono riempite di simboli, forme, sfumature che parlano di futuro, di coraggio, di speranza.
Dietro quei colori c’è il lavoro prezioso di alcune persone detenute che, attraverso la street art, hanno potuto esprimere parti di sé spesso taciute, trasformando l’ambiente in cui vivono e, allo stesso tempo, trasformando un po’ anche se stessi.
È stato un percorso fatto di manualità, ascolto e collaborazione, dove ogni gesto ha avuto un peso, ogni scelta un significato. Un cammino di responsabilità condivisa che ha lasciato emozioni forti, palpabili.

Durante la cerimonia inaugurale, i rappresentanti delle istituzioni e delle realtà coinvolte hanno ricordato quanto progetti come questo siano fondamentali per favorire benessere, crescita personale e senso di appartenenza all’interno del contesto penitenziario.
L’entusiasmo è stato tangibile: operatori, volontari e persone detenute hanno accolto la nuova area passeggi con una gioia sincera, consapevoli che questo spazio non rappresenta solo un cambiamento estetico, ma soprattutto un nuovo modo di vivere il quotidiano, più aperto alla relazione e al movimento.
A rendere ancora più speciale il momento inaugurale è stato il rinfresco preparato e curato dall’Istituto Alberghiero “Federico II” di Enna, che con professionalità e creatività ha offerto un catering capace di dare gusto e accoglienza a una giornata già ricca di significato. Un contributo prezioso, che ha unito ancora una volta la scuola e il territorio in un gesto di vicinanza e condivisione.
“Street Art Lab – Basket Walls” va ben oltre il decorare delle superfici: è un messaggio potente. Ricorda che il carcere può essere un luogo di rinascita, non soltanto di attesa.
L’arte, con la sua forza universale, diventa un ponte tra le mura della struttura e la comunità esterna, un invito a credere che ogni persona possiede un potenziale e che quel potenziale merita di essere riconosciuto, coltivato, fatto brillare.
Manuela Acqua



