Pianifica il tuo futuro: risparmiare oggi per una pensione serena domani

In un mondo in cui la sicurezza economica del domani è sempre più incerta, pensare al
proprio futuro non è mai stato così importante.
Immaginiamo di arrivare alla pensione e scoprire che il proprio assegno mensile è molto
più basso rispetto all’ultimo stipendio. Non è fantascienza, ma una realtà che riguarda
milioni di italiani e che, nei prossimi anni, coinvolgerà in modo ancora più marcato le
nuove generazioni.
Tutto ciò accade perché, nel nostro Paese, il sistema previdenziale è a ripartizione: le
pensioni sono finanziate dai contributi versati dai lavoratori attivi. Pertanto,
l’invecchiamento della popolazione e la diminuzione dei nuovi contribuenti mettono a
rischio la sostenibilità e l’equilibrio del sistema previdenziale pubblico. Infatti, all’aumento
delle prestazioni pensionistiche da pagare non corrisponde un incremento della
contribuzione da parte dei nuovi lavoratori attivi. E le proiezioni, purtroppo, indicano che la
spesa pensionistica è destinata a crescere fino al 2040, per poi iniziare a diminuire. Nel
frattempo, però, è necessario intervenire: o con maggiori risorse statali, oppure attraverso
riforme che potrebbero comportare pensioni più basse o requisiti di accesso più rigidi.
Negli ultimi anni, con le riforme introdotte, abbiamo già assistito a una riduzione del valore
delle pensioni rispetto all’ultima retribuzione percepita e il passaggio al sistema
contributivo ha reso centrale il montante accumulato nel corso della vita lavorativa. Di
conseguenza, chi inizia tardi o ha carriere discontinue rischia di percepire pensioni
significativamente più basse.

Ecco che la previdenza integrativa è pensata proprio per colmare questo “gap
previdenziale”, cioè la differenza tra reddito da lavoro e pensione pubblica, che oggi può
arrivare fino al 35%, soprattutto per i più giovani e i lavoratori autonomi. Non si parla solo
di “fondi pensione”, ma di un’ampia gamma di soluzioni pensate per costruire una rendita
integrativa da affiancare alla pensione pubblica. Tuttavia, i fondi pensione – che siano
aperti o di categoria – restano tra le opzioni più efficaci, in particolare per i vantaggi fiscali
e per la possibilità di trasformare il capitale accumulato in una rendita vitalizia.
I vantaggi fiscali, infatti, sono immediati: i contributi versati sono deducibili fino a 5.164,57
euro all’anno, con un risparmio fiscale che può superare i 2.200 euro. Inoltre, i rendimenti
godono di un’aliquota agevolata al 20% (contro il 26% della maggior parte degli altri
strumenti finanziari) e non sono soggetti all’imposta di bollo. Anche l’erogazione finale
gode di un trattamento fiscale favorevole, con una tassazione ridotta dal 15% al 9% e, in
caso di decesso, l’eventuale capitale maturato è trasmissibile agli eredi senza imposte di
successione. Inoltre, è possibile aderire anche da minorenni o se si è fiscalmente a carico,
beneficiando così dei vantaggi fin da subito.
E allora, che fare? Aspettare non è la soluzione. Agire subito è la scelta più intelligente.
Infatti, chi inizia presto a versare ha un vantaggio enorme. Anche piccoli importi, se versati
con costanza e fin da giovani, crescono nel tempo grazie al potere dell’interesse
composto: una forza potentissima, capace di far crescere il capitale in modo esponenziale.
Il tempo, infatti, è il miglior alleato che si possa avere, ma solo se lo si usa bene. La
serenità di domani dipende dalle scelte di oggi.
A cura di Marina Maghelli, Consigliere d’Amministrazione di EFPA Italia, Fondazione affiliata di
EFPA – European Financial Planning Association




