Politica

Enna: elezioni comunali, le coalizioni in fermento.

Estate tempo di sole, mare e vacanze, ma anche tempo di campagna elettorale. Manca infatti meno
di un anno al rinnovo del consiglio comunale e all’elezione del nuovo sindaco. Tanto fermento con
alchinmisti politici pronti a distillare nei lambicchi le giuste dosi di componenti per vincere alle
urne. Ad oggi nessuna ufficializzazione di alleanze o candidature, ma non poteva che essere così la
volata tirata troppo presto è già persa. In città si rincorrono invece voci, ammiccamenti, pour parler,
accordi tenuti in frigo e via dicendo. Attivo è il fronte del cosidetto centrosinistra dove un fine
stratega di lungo corso qual è l’ex senatore Mirello Crisafulli capisce bene che se il Pd non riesce ad
allargare i propri confini è condannato a recitare in campagna elettorale un monologo che di certo
non è la via principale per vincere. Ad Enna a sinistra del Pd c’è veramente poco e la galassia del
M5S sembra del tutto svanita. Ecco quindi che da tempo è stata stretta una intesa con Noi Moderati.
Secondo i rumors, quest’ultima componente, punterebbe a candidare a sindaco l’attuale presidente
del consiglio comunale Paolo Gargaglione con la benedizione di un altro grande ex della politica,
Michele Lauria. Ma radio fante punta con attenzione le antenne su un accordo che nessuno
conferma ufficialmente ma i cui effetti si sarebbero fatti sentire alle recenti elezioni provinciali. Il
Pd di Crisafulli avrebbe stretto un asse di ferro con la parte di FI che fa riferimento alla
vicepresidente dell’Ars Luisa Lantieri e alla Nuova Dc di Totò Cuffaro. Accordo che ad oggi,
secondo molteplici spifferi, non disdegnerebbe di candidare a primo cittadino l’assessore al Bilancio
Rosalinda Campanile forte di una stretta amicizia con la Lantieri. Ma i rumors segnalano che
l’assessore avrebbe ringraziato e declinato l’offerta. Il motivo è presto detto, si rende conto che la
base del Pd ribolle essendo estremamente ostile alla sua possibile candidatura. Di lei in molti non
hanno dimenticato oltre un decennio di cruente battaglie contro il partito e il suo leader. Non solo
ma Rosalinda Campanile avrebbe difficoltà a vestire la maglia di FI e Dc considerata la sua anima
di sinistra. Chi invece l’accordo a tre, Crisafulli-Lantieri-Cuffaro, non solo non lo digerisce ma non
lo vorrebbe neppure assaporare è l’area piddina che si rifà all’ex sindaco Paolo Garofalo che avrebbe
in mente di preparare una lista di candidati in consiglio e spera nell’investitura di Tiziana Arena.
Secondo i bene informati se l’accordo arriverà ai nastri di partenza della competizione elettorale
Garofalo e i suoi potrebbero optare per una corsa singola al primo turno. Sempre dentro il partito di
Elly Schlein c’è chi tiene in serbo, in fondo al cassetto, la carta Stefania Marino, parlamentare
nazionale. Gira voce che sarebbero già stati consumati dei passaggi per verificare la possibile
incompatibilità fra deputato e sindaco, e pare che non ci siano ostacoli. Silenzio invece negli
ambienti vicini al deputato regionale Fabio Venezia. Dentro il Pd però tengono a precisare che tutto
sarà pronto a tempo dovuto senza scelte dell’ultima ora. Nella coalizione di centrodestra la rabbia
per il nefasto esito delle provinciali stenta ad essere smaltita con una consapevolezza che si
rafforza: non è possibile ipotizzare in provincia il tavolo regionale o nazionale. Anzi i rumors
arrivano a sostenere che i responsabili politici di Fratelli d’Italia, Lega, Mpa e della parte di FI che
si rifà all’eurodeputato Marco Falcone sarebbero assolutamente pronti a chiudere i confini della
coalizione a Cuffaro e alla Lantieri. Prima però dovranno trovare la quadra fra loro; una quadra che
ad oggi sembrerebbe non esistere. Concorderebbero, invece tutti, sul fatto di non ritrovarsi fra meno
di un anno nelle stesse condizioni delle recenti provinciali. Sotto sotto, però, lavorano per avere il
simbolo di FI dentro il cartello di centrodestra. Com’è noto l’Mpa di Raffaele Lombardo ha stretto
una forte collaborazione, federazione, con il partito di Taiani FI e i risultati si sono visti alle recenti
europee. Non solo ma la nomina dell’assessore regionale all’Energia, l’autonomista Francesco
Colianni, rafforza la possibilità che gli azzurri, come di tradizione, facciano parte del cartello di
centrodestra. Per il momento, e l’estate non è stata mai foriera di decisioni drastiche, dentro il partito
che fu di Silvio Berlusconi hanno deciso di attendere almeno fino alla fine del caldo estivo, poi si
vedrà. Visto il can can delle alleanze dentro il centrodestra badano bene a non far uscire possibili
nomi su eventali candidature a sindaco. La parola d’ordine è prima verificare la possibile unità e di
seguito programma,ì e squadra. Di certo c’è solo che con il nuovo anno dell’esperienza Dipietro
rimarrà solo un ricordo nella storia della città perchè non sembra esserci nessuno in grado di fare da
collante fra tutte le turbolenti anime come ha saputo fare l’attuale sindaco. Le elezioni comunali da

sempre sono prodighe di sorprese e il detto “entra Papa ed esce cardinale” si staglia benissimo per
questa competizione. Ecco perchè c’è chi, con grande convinzione ipotizza o almeno spera che in
primavera ci sia spazio per una marcia trionfale di un candidato a sorpresa, una sorta di “Cetto
Laqualunque”, un soggetto in grado di sparigliare le coalizioni.

Paolo Di Marco

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