Enna, inaugurata la mostra di Massimiliano Ferro all’Urban Center. “ITINERARIUM” — la fotografia come memoria e racconto

È stata inaugurata l’11 novembre a Enna la mostra fotografica “ITINERARIUM” di Massimiliano Ferro, ospitata presso l’Urban Center – Museo delle Confraternite in via Francesco d’Assisi.
L’esposizione, visitabile fino al 7 dicembre (dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 18.00), rappresenta un viaggio intimo tra memoria, identità e sguardo, attraverso le immagini del fotografo palermitano.
L’iniziativa è promossa da Bottega Culturale, con il patrocinio del Comune di Enna.
All’inaugurazione hanno preso parte l’Assessore Giuseppe La Porta, il presidente di Bottega Culturale Antonio Messina e il fotografo Mario Volanti, insieme all’autore, che ha guidato il pubblico in un percorso di riflessione sul valore della fotografia come linguaggio di memoria e testimonianza.
“Per chi non mi conosce, la mia sala parto fotografica è stata una camera oscura”, ha raccontato Ferro durante il suo intervento. “Per me la fotografia è memoria e racconto: memoria di esperienze, di volti, di gesti quotidiani. Ogni immagine è un fatto gentile, ma al tempo stesso arbitrario: il fotografo, con il suo punto di vista, ferma quell’arbitrarietà davanti al dato di fatto.”
Il racconto di Ferro ha ripercorso le origini della sua passione, nate nei mercati popolari di Palermo – tra Ballarò e la Vucciria – dove da bambino iniziò a osservare e immortalare le persone, i colori e le situazioni della vita di ogni giorno.
“Col tempo ho capito che stavo costruendo una testimonianza: la fotografia diventa memoria, racconto e testimonianza di ciò che è stato,” ha spiegato.
Durante l’incontro, il fotografo ha mostrato anche la sua prima fotocamera, dono del padre, simbolo di un’eredità che si è trasformata in ricerca e in linguaggio espressivo.
“Ho capito che quella macchina aveva bisogno di un’anima. Non basta uno strumento: serve qualcuno che faccia clic mettendoci dentro i propri pensieri.”
Ferro ha infine invitato il pubblico a vivere le sue opere non come immagini statiche, ma come punti di partenza per un dialogo emotivo e personale: “tutti guardiamo, ma non tutti vediamo. Il vedere arriva dall’anima, è ciò che aggiungiamo noi come persone. Le mie fotografie chiedono allo spettatore di completarle con il proprio sguardo aggiungendo ciò che io non sono stato in grado di vedere.”
L’esposizione è visitabile fino al 7 dicembre (dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 18.00). Ingresso libero.




